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ZURIGO

Bambini pazzi per l'estetista

Alcuni saloni di bellezza di Zurigo hanno introdotto trattamenti per i più piccoli: tra unghie laccate e trattamenti di skin care, gli esperti lanciano l'allarme
Deposit Photos
Fonte TagesAnzeiger
Bambini pazzi per l'estetista
Alcuni saloni di bellezza di Zurigo hanno introdotto trattamenti per i più piccoli: tra unghie laccate e trattamenti di skin care, gli esperti lanciano l'allarme

ZURIGO - Manicure, pedicure, mini make-up e persino sopracciglia depilate: alcuni saloni di bellezza di Zurigo, come la nota Schminkbar, hanno introdotto trattamenti dedicati ai più piccoli. Offerte pensate per bambine e bambini dell’asilo o delle elementari, presentate come «momenti speciali» da condividere con i genitori. A darne notizia il Tages-Anzeiger che piega come dietro a un trend e a una domanda sempre più crescente, si accende il dibattito tra chi parla di prevenzione e chi denuncia una precoce commercializzazione dell’infanzia.

Dalle pagine del quotidiano si apprende che Schminkbar, presente in diverse città svizzere, ha ampliato quest’anno la gamma di servizi per i «piccoli fan della bellezza»: dal trattamento “Rainbow Deluxe” (65 franchi per 45 minuti) a mini make-up e brevi trattamenti viso, fino alla possibilità - con consenso dei genitori - di depilare le sopracciglia. «L'intento - spiega la titolare Kim Petri - è offrire un’alternativa sicura ai contenuti virali di TikTok, dove sempre più bambine mostrano creme, trucchi e persino prodotti anti-età. Meglio educarle presto a un uso corretto della cosmetica, piuttosto che lasciarle sperimentare da sole con prodotti dannosi», afferma. Petri, tra l'altro, ha organizzato anche workshop per bambine dai nove anni in su: nel giro di un'ora le richieste sono state 120.

Interesse massiccio - Persino Yuukidz ha lanciato prodotti specifici per bambini tra i cinque e i dodici anni. La cofondatrice Michelle Stuber sostiene che l’interesse delle bambine per creme e trattamenti è ormai «massiccio» e che sia necessario fornire alternative non aggressive, per evitare eczemi e allergie. «Come ci si lava i denti da latte, si può anche idratare la pelle e rafforzare l’autostima», dice.

L'allarme degli esperti - Non tutti però sono d’accordo. La sociologa Monika Kritzmöller, esperta di moda e corpo, giudica ciniche queste argomentazioni: «I bambini non hanno bisogno di cosmetici. Il cosiddetto quadro protetto serve solo a legittimare un nuovo business. Si capitalizza un trend problematico». Kritzmöller avverte che un’infanzia sempre più breve trasforma i bambini in «oggetti da riparare», sottraendo loro la possibilità di scoprire liberamente la propria identità. Anche Dominique Grisard, ricercatrice specializzata in studi culturali di genere dell'Università di Basilea, denuncia un’industria cosmetica che punta sempre più presto ai giovanissimi: «Più il cliente è piccolo, più forte sarà il legame con il marchio. E se i bambini vengono lodati quando si “fanno belli”, questa diventa parte della loro autostima».

La realtà messa in risalto da uno studio - Uno studio commissionato dal gruppo beauty Dove conferma le preoccupazioni: oltre la metà dei ragazzi tra i 10 e i 17 anni è insicura del proprio aspetto, e una ragazza su tre considera possibili interventi estetici.

Nel salone, però, le scene sono apparentemente innocue: una bambina che ride mentre le limano le minuscole unghie, una madre che approfitta del trattamento per trascorrere tempo di qualità con la figlia, popcorn e colori per ingannare l’attesa. Tante però sono le domande che rimangono, tra cui: si tratta di un gesto affettuoso o di una normalizzazione precoce della cura estetica? Per Petri e Stuber è educazione e prevenzione; per Kritzmöller e Grisard è, invece, marketing travestito da tutela. Di certo, un fenomeno in rapida crescita che costringe a riflettere sui modelli di bellezza trasmessi ai più piccoli - e sul confine sempre più sottile tra gioco, rituale familiare e consumo.

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