No a nuove misure per rafforzare la formazione professionale

Lo ha deciso il Consiglio federale che, prima di intervenire, preferisce attendere i risultati di uno studio in corso.
BERNA - Il Consiglio federale non intende per ora adottare nuove misure per migliorare la qualità della didattica nelle aziende che formano apprendisti.
Prima di eventualmente intervenire, come chiesto da una serie di mozioni depositate da parlamentari di vari partiti, preferisce attendere i risultati di uno studio in corso. Oggi ha pertanto reso noto che raccomanda alle Camere la bocciatura di questi atti parlamentari.
I formatori sono attori fondamentali in ambito professionale e contribuiscono in maniera significativa non solo alla qualità della didattica, ma anche al successo dell'apprendistato, si legge nelle mozioni, inoltrate congiuntamente da Simona Brizzi (PS/AG), Regina Durrer-Knobel (Centro/NW), Simone de Montmollin (PLR/GE), Fabienne Stämpfli (PVL/BE) e Florence Brenzikofer (Verdi/BL) Hans Jörg Rüegsegger (UDC/BE).
Ogni anno il 25% circa dei contratti di apprendistato viene disdetto e molti apprendisti superano la procedura di qualificazione a fatica, viene ricordato. Sempre più giovani optano per una scuola di cultura generale e molti posti di apprendistato rimangono vacanti.
L'accompagnamento degli apprendisti va ben oltre la semplice trasmissione di conoscenze e competenze. I formatori pratici contribuiscono infatti ad accompagnare i giovani nella transizione dalla scuola al mondo del lavoro nonché nelle sfide e nelle difficoltà che incontreranno nel percorso verso la vita adulta, proseguono gli autori delle mozioni.
Attualmente esistono corsi di base obbligatori di almeno 40 ore che autorizzano a svolgere l'attività di formatore, ma non esiste l'obbligo di frequentare corsi d'aggiornamento periodici, come avviene ad esempio in molte professioni pedagogiche, ricordano ancora, chiedendo al Consiglio federale di intervenire, in collaborazione con i Cantoni e le organizzazioni del mondo del lavoro.
Il Governo respinge le mozioni, spiegando che per rafforzare la formazione professionale e combattere la carenza di personale qualificato esiste già oggi un ampio ventaglio di strumenti, come l'informazione e la consulenza alle aziende formatrici da parte degli ispettorati cantonali, la messa a disposizione di ausili specifici e i corsi per i formatori.
Inoltre, aggiunge, un obbligo legale di formazione continua potrebbe indebolire la responsabilità delle aziende e la loro motivazione a partecipare volontariamente al sistema.
La Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI) sta oltretutto portando avanti un progetto volto a rendere più attraente la formazione professionale. Il Consiglio federale intende pertanto aspettare i risultati e, allo stato attuale, respinge l'adozione di ulteriori norme e interventi legislativi. Se la Camera prioritaria accoglierà la mozione, proporrà alla seconda Camera di trasformarla in mandato di verifica.