Trump si sarebbe sentito offeso da Keller-Sutter


Nuove informazioni sulle trattative tra il tycoon e la presidente della Confederazione rivelano non solo un errore diplomatico ma anche un affronto personale.
Nuove informazioni sulle trattative tra il tycoon e la presidente della Confederazione rivelano non solo un errore diplomatico ma anche un affronto personale.
BERNA - Ecco nuovi dettagli sulla telefonata tra la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in merito ai dazi imposti alla Svizzera. Secondo alti funzionari dell'amministrazione statunitense, sentiti dal SonntagsBlick, sarebbe stata proprio quella telefonata ad aver fatto naufragare le trattative commerciali, e questo in modo ancor più decisivo di quanto si pensasse finora.
Il portale afferma infatti che, durante la telefonata, la presidente della Confederazione avrebbe corretto numerose volte il tycoon in merito al funzionamento del disavanzo della bilancia commerciale. Una mossa che sarebbe stata percepita come un affronto personale e che si sarebbe rivelata un errore diplomatico fatale.
Il presidente americano avrebbe successivamente dichiarato ai suoi collaboratori di non voler più trattare direttamente con Keller-Sutter. «Non è un problema tra Paesi, ma un problema di personalità», avrebbe commentato il presidente, specificando che lo scontro non era di natura politica, ma piuttosto personale.
Così sarebbero fallite le trattative, nonostante l'importante lavoro di lobbying che Berna aveva prestato nei mesi precedenti. E pensare che, secondo gli analisti, un accordo che prevedeva tariffe dal 10 al 15% (e non il 39% come è attualmente il caso) sembrava essere a portata di mano.
A complicare ulteriormente la situazione ci sarebbero state anche rivalità interne alla squadra incaricata di trattare con le autorità americane, che avrebbero indebolito la posizione negoziale della Svizzera.
Una lieve speranza resta unicamente per il settore farmaceutico. Le aziende che decideranno di trasferirsi (anche solo in parte) negli Stati Uniti potrebbero ottenere condizioni più favorevoli. Per la Confederazione, tuttavia, il margine di manovra sembra ormai dipendere interamente dalla volontà del presidente Trump, che è noto per la sua imprevedibilità.