«Mio figlio è innocente»

Parla il padre del ragazzo svizzero accusato di omicidio in Kosovo: «Amava la sua ragazza più di ogni cosa». La famiglia della vittima: «È femminicidio».
ZURIGO - «Mio figlio è innocente». Il padre del ragazzo svizzero che sta affrontando un processo, iniziato a maggio, in Kosovo, dove è l'imputato principale per la morte della sua ragazza avvenuta nell'estate del 2023, ha rotto il silenzio.
L'accusa - Secondo l'accusa, lo svizzero avrebbe prima tentato di investire la sua ragazza (argentina di 27 anni) nel parcheggio di un hotel a Fushë Kosovë, nei pressi di Pristina. Infine, l'avrebbe uccisa spingendola fuori dalla finestra dell'hotel. La vittima è deceduta sul posto a causa delle gravi ferite riportate.
Per la Procura kosovara il caso è chiaro: il 32enne è colpevole. Eppure già nella sua arringa iniziale l'imputato ha dichiarato: «Sono innocente al 100%».
Dietro le sbarre da due anni - Attualmente si trova nel carcere preventivo di Hajvali. «Le sue condizioni di detenzione sono difficili, ma sta bene ed è un detenuto modello», ha spiegato il padre al Blick.
«Gli ultimi due anni sono stati un vero incubo», continua il padre. «Ora nostro figlio sta marcendo in prigione, innocente, e i genitori della vittima hanno perso la loro unica figlia».
«Mio figlio amava la sua ragazza più di ogni altra cosa. Stavano pianificando un futuro assieme. Progettava di sposarla, ma solo dopo le nozze di mio figlio minore». La famiglia, infatti, si trovava in Kosovo per il matrimonio del fratello dell'imputato.
«È femminicidio» - La famiglia della vittima però non ci sta. Già all'epoca il padre della 27enne non aveva dubbi. «È un femminicidio. Il suo compagno l’ha gettata dal balcone», aveva dichiarato in un'intervista rilasciata al quotidiano argentino Pagina 12.