Trattato mondiale sulla plastica: un fallimento

Svizzera delusa: «È un momento difficile»
GINEVRA - I 185 paesi riuniti a Ginevra per mettere a punto il primo trattato internazionale per la lotta contro l'inquinamento da plastica non sono riusciti a «raggiungere un consenso», hanno reso noto stamani i delegati di India e Uruguay.
Presentato nella notte, il nuovo testo di compromesso conteneva ancora più di un centinaio di punti da chiarire, dopo dieci giorni di intense trattative, ed i capi delle delegazioni riuniti in sessione informale non hanno trovato un accordo.
La delusione svizzera - La Svizzera non è riuscita a ottenere il «proprio» auspicato accordo di Ginevra contro l'inquinamento da plastica. Stamani, davanti alle delegazioni degli altri Stati, il capo negoziatore elvetico Felix Wertli ha espresso «delusione» e chiesto una «pausa» per riflettere sul seguito dei negoziati.
«È un momento difficile», ha ammesso il capo della divisione affari internazionali dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). «Non è stato per mancanza di impegno», ha aggiunto, mentre molti paesi hanno criticato il presidente dei negoziati Luis Vayas Valdivieso.
«Abbiamo ottenuto progressi», ha affermato l'ambasciatore. «Ma mancavano i passi significativi necessari» per un trattato che potesse contrastare l'inquinamento da plastica.
Si continua a lavorare - Nonostante il fallimento, «i nostri sforzi non possono fermarsi», ha sottolineato Wertli. Tuttavia, dopo tre anni di negoziati in diverse riunioni, ora è necessaria «una pausa» per decidere il futuro approccio.
Il consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell'ambiente (DATEC), è venuto in aiuto alla delegazione svizzera mercoledì sera e ieri per cercare di raggiungere un accordo. Ha moltiplicato gli incontri con i suoi omologhi a Ginevra e partecipato a riunioni in piccoli gruppi.