Cerca e trova immobili
Attualità

Diplomi bloccati, ospedali in crisi: allarme per i tempi di riconoscimento dei medici esteri

Riconoscimento lento dei diplomi dei medici stranieri rischia di aggravare la carenza di personale negli ospedali svizzeri.
20min/Vanessa Lam
Fonte ats
Diplomi bloccati, ospedali in crisi: allarme per i tempi di riconoscimento dei medici esteri
Riconoscimento lento dei diplomi dei medici stranieri rischia di aggravare la carenza di personale negli ospedali svizzeri.

I tempi per il riconoscimento dei diplomi dei professionisti esteri della salute sono troppo lunghi. È il grido d'allarme lanciato dall'associazione degli ospedali svizzeri H+, secondo cui tali ritardi non permettono di colmare per tempo le lacune a livello di personale.

I medici stranieri che desiderano lavorare in un ospedale svizzero devono attualmente attendere mesi prima che i loro diplomi vengano riconosciuti, indica in una nota H+. Ciò è dovuto all'aumento delle richieste e a imprevisti ritardi da parte dell'ufficio competente.

Tale situazione è insostenibile, secondo l'associazione. Se i nosocomi non fossero in grado di sostituire tempestivamente i professionisti in pensione, ciò metterebbe a rischio la sicurezza dell'assistenza sanitaria.

Il riconoscimento di un diploma straniero non dovrebbe richiedere più di due o tre mesi, a parere di H+, secondo cui è necessario un rapido ritorno a una procedura funzionante in modo permanente che soddisfi le esigenze dei datori di lavoro, dei richiedenti e delle autorità.

Da parte sua, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha spiegato a Keystone-ATS che un aumento imprevedibile del numero di domande e assenze non previste di personale sono all'origine dei ritardi attuali. A causa delle misure di risparmio, inoltre, non è stato possibile rimpolpare l'organico a breve termine. Al momento, l'UFSP sta lavorando alacremente per risolvere il problema.

Nell'ambito delle possibilità finanziarie, saranno aumentate le risorse umane, semplificati i processi e promossa la digitalizzazione, scrive l'UFSP, secondo cui entro la fine dell'anno il ritardo dovrebbe essere recuperato e i tempi di elaborazione dovrebbero tornare stabilmente al di sotto dei tre mesi.

La Commissione delle professioni mediche (MEBEKO), che fa capo all'UFSP, è responsabile dell'esame delle domande dei medici stranieri. Essa esamina ogni domanda singolarmente. A seconda del Paese di provenienza e del dossier, ciò può richiedere molto tempo. La sicurezza dei pazienti deve essere garantita, sottolinea l'UFSP.

La MEBEKO è consapevole che il ritardo può causare difficoltà ai medici e alle strutture sanitarie, stando all'UFSP. Per facilitare la pianificazione, la commissione fornisce informazioni sui tempi di elaborazione previsti sul suo sito web.

Per le richieste scritte, il ritardo è attualmente di quasi quattro settimane, secondo quanto riportato sul sito. Ci vogliono circa tre mesi prima che ai richiedenti venga confermata la ricezione dei loro documenti; l'elaborazione completa di un caso richiede circa sei mesi. Il supporto telefonico non è temporaneamente disponibile.

H+ chiede aiuto ai Cantoni e alla Conferenza delle direttrici e direttori cantonali della sanità (CDS) per i tempi di attesa. Essi dovrebbero trattare immediatamente i casi critici e rilasciare autorizzazioni di emergenza.

Secondo la legge sulle professioni mediche, la MEBEKO è competente per il riconoscimento dei diplomi e dei titoli di formazione continua stranieri, ribatte il portavoce della CDS Tobias Bär. I Cantoni non hanno alcuna competenza giuridica in questo settore. È di loro competenza invece il rilascio delle autorizzazioni all'esercizio della professione.

I requisiti per ottenerli sono un diploma federale e un titolo di formazione continua federale oppure un diploma straniero riconosciuto e un titolo di formazione continua straniero riconosciuto. Se i Cantoni rilasciassero autorizzazioni all'esercizio della professione senza che vi siano i corrispondenti riconoscimenti dei diplomi o dei titoli di formazione continua stranieri, agirebbero in modo illegale, sottolinea Bär.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE