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SVIZZERA

Dodici modelli per le nuove banconote: esperti divisi

Aperto il confronto sulle future banconote svizzere: sicurezza, innovazione e identità al centro della discussione.
BNS
Dodici modelli per le nuove banconote: esperti divisi
Aperto il confronto sulle future banconote svizzere: sicurezza, innovazione e identità al centro della discussione.

La Banca nazionale svizzera (BNS) ha presentato ieri dodici proposte di design per la prossima serie di banconote. Fino al 7 settembre 2025, il pubblico potrà dire la propria. Le opinioni, però, sono già polarizzate: tra chi apprezza i colori vivaci e chi predilige soluzioni più sobrie, la discussione è aperta.Per Michael Zagorowski, numismatico della Erwin Dietrich AG, il modello più riuscito è il “L”, caratterizzato da tonalità intense e quasi “neon”. «Mi colpisce graficamente, anche se il più pacato modello J, con i suoi toni pastello, è altrettanto ben riuscito», spiega. Zagorowski sottolinea che la continuità cromatica con le serie precedenti aiuterà i cittadini a riconoscere facilmente i valori nominali.

Con una società sempre più orientata ai pagamenti digitali, banconote appariscenti potrebbero riportare il contante al centro della scena. Resta però una priorità: «La sicurezza contro le falsificazioni è fondamentale», ricorda l’esperto. La BNS produce ogni 15-20 anni una nuova serie di banconote: «Lo fa per essere sempre aggiornata con la tecnologia e per prevenire al massimo le falsificazioni». L’introduzione di nuove banconote è anche un’occasione per migliorare design e sicurezza, ma rappresenta una sfida logistica: la coordinazione tra la BNS, la tipografia e il sistema bancario richiede una pianificazione accurata. Le banconote svizzere sono già oggi relativamente sicure rispetto ad altri Paesi. «Le falsificazioni individuate sono per lo più di bassa qualità e possono essere riconosciute facilmente, senza strumenti tecnici, verificando i normali elementi di sicurezza». In altre parole, le banconote svizzere sono protette in modo superiore alla media.

Di opinione diversa è Felix Pfäffli, fondatore dello studio di design Feixen, che indica nel modello J il suo preferito. «Ha un linguaggio visivo unico, fresco e tradizionale allo stesso tempo, qualità rare da ottenere. Si distingue dagli altri modello e anche dalle banconote di altri Paesi», afferma. Secondo Pfäffli, la sfida è trovare un equilibrio tra innovazione e accettazione di massa, senza perdere il legame con l’identità svizzera. Tuttavia, aggiunge: «Nessun esemplare mi convince completamente per ora, ma è normale in questa fase: si tratta di progetti, non di banconote definitive».

Alla fine, bisognerà trovare un linguaggio visivo che sia adatto a un vasto pubblico e che allo stesso tempo appaia innovativo. «Devo dire che sono rimasto un po’ deluso dal fatto che molti esemplari siano piuttosto vaghi nei contenuti. Sarebbe bello se le banconote trasmettessero di più il senso della Svizzera: abbiamo tante cose di cui essere orgogliosi, e dovremmo mostrarle e farle percepire». Il modello più singolare, secondo Pfäffli, è il F: «Sul fronte illustrazioni metà narrative e metà scientifiche, sul retro rappresentazioni a fumetto di animali. È coraggioso e molto originale – ma probabilmente troppo particolare per una serie nazionale di banconote. E lo dico anche da grande appassionato di fumetti».

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