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SVIZZERA

Votazione popolare del 28 settembre, in vantaggio i sì

Sia l'imposta cantonale sulle case di vacanza sia la legge sull'identità elettronica hanno buone probabilità di essere approvate
20min/Marco Zangger
Fonte ats
Votazione popolare del 28 settembre, in vantaggio i sì
Sia l'imposta cantonale sulle case di vacanza sia la legge sull'identità elettronica hanno buone probabilità di essere approvate

BERNA - Sia l'imposta cantonale sulle case di vacanza sia la legge sull'identità elettronica hanno buone probabilità di essere approvate alle urne il 28 settembre. È quanto emerge dal primo sondaggio sulle prossime votazioni federali pubblicato oggi da 20 Minuti e Tamedia.

Il sondaggio è stato realizzato dall'istituto di ricerca Leewas interrogando oltre 21'000 cittadini fra il 6 e il 7 agosto. Secondo gli autori, i risultati vanno per ora presi con le pinze: entrambi i progetti presentavano una percentuale relativamente elevata di indecisi e di risposte non ancora definitive ("piuttosto sì" o "piuttosto no"). Inoltre, in molti non erano ancora in chiaro sui contenuti. Il margine d'errore per i risultati è di 1,3 punti.

Fatte queste premesse, va detto che il progetto del Parlamento dello scorso dicembre di abolire il valore locativo e introdurre in cambio un'imposta speciale sulle residenze secondarie ad uso personale, che i cantoni sarebbero liberi o meno di riscuotere, incassa un sostegno consistente. Se si votasse oggi, il relativo decreto federale sarebbe approvato dal 65% degli aventi diritto, mentre i no si fermerebbero al 30%.

Più equilibrata la situazione per la cosiddetta legge federale sul mezzo d'identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull'Id-e), contro la quale è stato lanciato un referendum. Gratuita e facoltativa, essa consente ad esempio di richiedere su Internet un estratto del casellario giudiziario, una patente di guida o di dimostrare la propria età al momento dell'acquisto di alcolici. In questo caso, a favore è il 56% del campione sollecitato. Il 40% si dice invece scettico.

Sostegno dalle campagne - Entrando nei dettagli, la nuova imposta sulle case secondarie e il contemporaneo addio al valore locativo convincono i sostenitori di tutti i principali partiti. Vi sono invece divari fra città e campagna: nelle aree urbane, dove gli inquilini sono in maggioranza, il disegno ha ricevuto il 54% di voti favorevoli, tasso che sale al 70% in quelle rurali. In queste ultime infatti vivono più proprietari immobiliari, che trarrebbero benefici dalla novità.

A livello regionale, in Romandia i sì sono al 53%, nella Svizzera tedesca superano i due terzi e in quella italiana si issano fino al 72%. Non vi sono invece differenze fra i sessi.

L'argomento secondo cui il valore locativo costituisce una tassazione ingiusta di un reddito fittizio è quello che spinge di più gli elettori a propendere dalla parte del decreto, che, va ricordato, è soggetto a referendum obbligatorio in quanto introduce una modifica costituzionale. Al contrario, gli oppositori ritengono ad esempio che il cambiamento aumenterebbe il vantaggio fiscale dei proprietari rispetto agli inquilini.

Solo l'UDC contro - Per quel che concerne la legge sull'Id-e, gli unici a opporsi (36% di sì) sono i sostenitori dell'UDC. Chi vota PLR, Centro, Verdi liberali, PS e Verdi è invece bendisposto nei confronti della nuova norma, che ha tra i suoi obiettivi quelli di semplificare gli acquisti online o alcuni contatti con le autorità.

Netto in questo caso il fossato fra uomini e donne: i primi approvano la legge con il 64%, le seconde sono divise (48% di sì). Non sono invece state osservate differenze significative per quanto riguarda le regioni linguistiche o il luogo di residenza.

Chi vorrebbe l'identità elettronica avanza soprattutto tre motivazioni: il risparmio di tempo e la semplificazione delle procedure, il rafforzamento della competitività globale della Svizzera come emittente e la garanzia della sicurezza e della protezione dei dati. Dall'altro lato della barricata, i dubbiosi sottolineano che l'infrastruttura sarebbe un bersaglio allettante per attacchi informatici e furti di dati e temono la creazione di profili comportamentali.

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