Federer e Infantino potrebbero aiutare ad "addolcire" Trump?


Il Consiglio federale non avrebbe nulla in contrario se il campione di tennis e il presidente della FIFA dovessero parlare con il presidente USA
Il Consiglio federale non avrebbe nulla in contrario se il campione di tennis e il presidente della FIFA dovessero parlare con il presidente USA
ZURIGO - Se Roger Federer o il presidente della FIFA Gianni Infantino dovessero intervenire per mettere una buona parola con Donald Trump, così da alleviare la scure dei dazi del 39% sulla Svizzera, il Consiglio federale non avrebbe niente da obiettare. Lo ha dichiarato Karin Keller-Sutter nel corso di un'intervista per il format "SommerTalk" di Tele Zueri, andata in onda lunedì.
«Se le personalità che lo conoscono hanno una conversazione con lui, non siamo contrari» ha spiegato la presidente della Confederazione, rispondendo a una domanda in merito a possibili colloqui avuti da queste personalità del mondo sportivo con il presidente USA. «Non è una strategia che possiamo perseguire ufficialmente» ha subito sottolineato Keller-Sutter. Né il campionissimo della racchetta né il boss della federazione calcistica internazionale potrebbero agire con un mandato ufficiale, anche se potrebbero "affascinare" Trump e spingerlo a essere più indulgente verso la Svizzera.
I colloqui finalizzati alla riduzione dei dazi si protrarranno ancora per settimane. «Il Consiglio federale si impegna naturalmente a trovare una soluzione che consenta di ridurre i dazi doganali» ha affermato la presidente della Confederazione. Un'ipotesi affascinante, quella della mediazione dei due VIP, tanto da aver fatto il giro delle testate di tutto il mondo. Keller-Sutter, però, non saprebbe valutare la reale efficacia di questo intervento. «Non so se alla fine questo aiuterebbe davvero».