Niente dazi sull'oro? «Segnale incoraggiante»

L'associazione svizzera dei fabbricanti e commercianti di metalli preziosi tira un sospiro di sollievo, aspettando però una «decisione formale e vincolante».
BERNA - Un sospiro di sollievo. È (quasi) sicuramente stata questa la prima reazione dei produttori e commercianti svizzeri di oro dopo che il presidente americano Donald Trump - tramite il proprio profilo Truth - ha annunciato che «non ci saranno dazi» sul metallo prezioso.
«Segnale incoraggiante» - La (conosciuta) imprevedibilità del Tycoon non mette però ancora al sicuro il settore. Tanto che per ora l'Associazione svizzera dei produttori e commercianti di metalli preziosi (ASFCMP) si limita a «prendere atto» delle parole di Trump, auspicando però che a esse faccia seguito una «decisione formale e vincolante». «La dichiarazione - precisa il presidente Christoph Wild - è sicuramente un segnale incoraggiante per la stabilità commerciale. Tuttavia, solo una decisione formale e vincolante fornirà la certezza di cui il settore aurifero e i suoi partner hanno bisogno».
In una nota, l'ASFCMP sottolinea inoltre che regole «commerciali stabili e prevedibili sono essenziali per l'industria dell'oro e per la fiducia del mercato internazionale». L'associazione attende quindi «la conferma delle autorità statunitensi competenti per garantire che la misura annunciata venga formalmente attuata e che le consolidate relazioni commerciali tra Svizzera e Stati Uniti in materia di oro possano essere riprese in sicurezza per tutte le parti».
L'Associazione in breve - Fondata nel 1978, oggi l'associazione che rappresenta l'industria svizzera dei metalli preziosi riunisce 15 aziende attive nella lavorazione e commercializzazione di oro. Attraverso i suoi membri, l'ASFCMP rappresenta il 95% del volume dei metalli preziosi fusi e raffinati in Svizzera, di cui il 90% è costituito dall'oro.









