«La presenza di Israele a Gaza è illegale. Berna sia più attiva»

Una trentina di professori universitari esperti di diritto internazionale ha scritto al Consiglio federale.
BERNA - La Svizzera è troppo passiva riguardo al conflitto in Medio Oriente. È la denuncia formulata, in una lettera aperta inviata al Consiglio federale, da una trentina di professori di vari atenei esperti di diritto internazionale. La missiva è stata consegnata al governo oggi, giorno dell'anniversario delle Convenzioni di Ginevra del 1949.
I 31 firmatari si dicono «inorriditi dalle gravi violazioni del diritto internazionale commesse dall'esercito israeliano nei territori palestinesi occupati, in particolare nella Striscia di Gaza». La Confederazione, viene sottolineato nella lettera, ha degli obblighi che deve assolutamente rispettare: se non lo fa, si espone a responsabilità e a possibili procedimenti giudiziari.
Gli esperti fanno riferimento ai pareri della Corte internazionale di giustizia, secondo cui la presenza di Israele nei territori palestinesi occupati è illegale. L'obbligo di prevenire il genocidio impone alla Svizzera e agli altri Stati di mettere in atto tutti i mezzi a loro disposizione per impedirlo nella misura del possibile.
Inoltre, Berna deve sostenere attivamente il rispetto dell'inviolabilità, dei privilegi e delle immunità dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (UNRWA), la cui missione è fornire aiuti umanitari e assistenza. La Svizzera deve anche continuare a finanziare questo organismo per evitare un suo ulteriore indebolimento, si chiede nella missiva.
Le Convenzioni di Ginevra, firmate il 12 agosto 1949, sono un elemento centrale del diritto internazionale umanitario e stabiliscono le norme per la tutela delle persone nei conflitti armati. Costituiscono la base per la protezione dei civili, dei feriti, dei malati, dei prigionieri di guerra e delle altre persone che non partecipano alle ostilità.




