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ZURIGO

«Troppi cani vivono in uno stato di dipendenza tossica dal proprio padrone»

Le nostre aspettative spesso si scontrano con i veri bisogni degli amici a quattro zampe. Il rischio? «Gli animali vivono in costante stress», spiega l'esperta.
Anne Bucher
«Troppi cani vivono in uno stato di dipendenza tossica dal proprio padrone»
Le nostre aspettative spesso si scontrano con i veri bisogni degli amici a quattro zampe. Il rischio? «Gli animali vivono in costante stress», spiega l'esperta.

ZURIGO - Gli svizzeri amano i cani. Lo certificano i dati che parlano di oltre mezzo milione di amici a quattro zampe che scorrazzano per la Confederazione. E il loro numero è in costante aumento.

I problemi quotidiani - Eppure non sempre la convivenza tra cani e padroni può dirsi ottimale. «Mentre i cani sono considerati compagni fedeli, molti di loro affrontano una vita quotidiana che contrasta radicalmente con i loro bisogni», ha spiegato ai colleghi di 20Minuten l'addestratrice Anne Bucher.

Secondo Bucher, la società ha costruito negli anni un'immagine del "cane perfetto" spesso sconnessa dalla realtà. «I cani oggi devono adeguarsi alle abitudini e alle necessità del padrone, devono essere funzionali». Cosa significa? «Non devono cacciare, scavare in giardino oppure abbaiare per non disturbare i vicini. Insomma, non devono comportarsi come cani».

Differenze tra la città e la campagna - Le aspettative si moltiplicano quando i padroni vivono in spazi stretti. «Chi vive con il proprio cane ai margini del bosco deve prestare meno attenzione agli altri. In città, invece, la situazione si complica: ci sono più cani, quindi più escrementi, rumore e, per molte persone, anche più fastidi».

Diversi studi hanno dimostrato che i cani non vengono chiamati 'migliori amici dell’uomo' senza motivo. Basta trascorrere cinque minuti con un cane conosciuto per essere più felici e meno stressati, secondo un'analisi della Washington State University. E la cosa sembrerebbe reciproca.

Tanto stress - «Quando i cani hanno a che fare con sconosciuti, affollamenti di persone oppure contatti spiacevoli, allora i livelli di cortisolo, cioè di stress, aumentano», continua Bucher, che si trova d'accordo con lo studio citato.

«Soprattutto in città è raro trovare un cane che non mostri segnali di stress», aggiunge l'esperta. Tra questi ci sono, ad esempio, saliva gelatinosa, sbadigli frequenti senza segni di stanchezza e abbaiare eccessivo. Per riconoscere tali segnali di stress, i proprietari dovrebbero porre maggiormente al centro i bisogni del proprio cane: «Un cane fisicamente sano con la ciotola piena non è automaticamente felice».

Qualche consiglio - Secondo Bucher, le persone non devono dimenticare che i cani non sono partner volontari. «Gli animali non possono scegliere né il proprietario, né l’ambiente o il ritmo quotidiano – devono invece adattarsi continuamente», dice Bucher.

Ed è proprio questo che rende il rapporto tra uomo e cane spesso «non un’amicizia, ma un rapporto di dipendenza tossico». Chi desidera un cane, secondo Bucher, dovrebbe porsi tre domande: ho davvero il tempo necessario per occuparmene? Sono pronto ad adattarmi al ritmo del mio cane? Scelgo un cane per soddisfare i miei bisogni o i suoi?

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