Terremoti, incendi e pandemie: Berna strizza l'occhio a Bruxelles

La Svizzera potrebbe presto aderire al Meccanismo di protezione civile dell'Unione europea (UCPM). Nel frattempo è in programma un'esercitazione nel 2026.
BERNA/BRUXELLES - In caso di gravi catastrofi come terremoti, incendi boschivi o pandemie, l'Unione europea reagisce con un meccanismo di protezione coordinato. La Svizzera vorrebbe partecipare a questo strumento. Tuttavia, i negoziati per l'adesione si stanno rivelando complicati.
Mercoledì a Cipro è divampato un rogo boschivo e di sterpaglie. Le autorità locali hanno chiesto aiuto a Bruxelles per domare le fiamme, ha comunicato giovedì la Commissione europea. In risposta, l'Ue ha inviato due aerei antincendio sull'isola mediterranea.
L'evento ha attivato il Meccanismo di protezione civile dell'Unione europea (UCPM). L'aiuto è stato gestito dal Centro di coordinamento delle misure di emergenza dell'Ue con sede a Bruxelles.
Secondo il sito web dell'UCPM, il meccanismo è stato innescato oltre 770 volte dalla sua entrata in funzione nel 2001. Ad esempio, in occasione del terremoto in Turchia e Siria nel febbraio 2023 o delle inondazioni in Germania, Belgio e Lussemburgo nel luglio 2021.
Partecipazione complessa
Tra la Svizzera e la Commissione europea esiste un accordo amministrativo che facilita lo scambio di informazioni e di buone pratiche nel campo della prevenzione delle catastrofi e dei meccanismi di risposta, scrive l'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP). Ciò non equivale tuttavia a una partecipazione all'UCPM.
Quest'ultima è stata richiesta dal Parlamento nel 2023, che ha incaricato il Consiglio federale di ottenerla. Secondo i calcoli della Confederazione, la partecipazione costerebbe dagli otto agli undici milioni di franchi all'anno.
Poiché la Svizzera non fa parte dello Spazio economico europeo (SEE), la partecipazione all'UPCM non è possibile in base al diritto dell'Ue, precisa l'UFPP. L'adesione sarebbe possibile solo tramite un trattato internazionale o grazie a un adeguamento del diritto stesso.
Secondo Berna, la prima opzione rappresenta un processo complicato e lungo. Inoltre, nessun Paese ha un trattato internazionale di questo tipo. Per quanto riguarda la seconda, la Commissione europea ha fatto sapere a Keystone-ATS che è in corso una revisione interna delle modalità giuridiche per la partecipazione della Svizzera.
Esercitazione in Svizzera nel 2026
Oltre agli Stati membri dell'Ue, stando a Bruxelles sono coinvolti nell'UCPM anche Albania, Bosnia-Erzegovina, Islanda, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Serbia, Turchia e Ucraina. Queste nazioni fanno parte del SEE o sono candidate all'adesione all'Ue.
Nell'ambito del meccanismo vengono anche svolte esercitazioni. Nel 2024 la Svizzera ha preso parte a una di esse nel Baden-Württemberg, in Germania. A ottobre 2026, per la prima volta un'esercitazione nel quadro dell'UCPM si svolgerà nella Confederazione, ha indicato l'UFPP a inizio luglio.
In questo scenario fittizio, un forte terremoto con epicentro ai piedi del Giura meridionale provoca ingenti danni nei cantoni di Ginevra, Vaud e Friburgo. Le capacità nazionali sono considerate insufficienti per gestire la situazione in modo soddisfacente e il Consiglio federale chiede quindi un aiuto internazionale tramite il Meccanismo europeo di protezione civile.