Quando i turisti sono troppi: «Basta pubblicità all'estero, non ne vogliamo più»

Il consigliere nazionale David Roth a muso duro contro le campagne promozionali: «La popolazione è sotto pressione». La FST replica: «Il divieto non è la soluzione»
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BERNA - Interlaken, le cascate del Reno, il celebre Jungfraujoch e una lunga serie di eventi internazionali come l’Eurovision Song Contest o gli Europei femminili di calcio: la Svizzera continua a essere una meta molto amata da turisti di tutto il mondo. Ma dietro ai numeri da capogiro del settore si nasconde una crescente tensione tra promozione turistica e qualità della vita dei residenti.
Turismo da record -Nel 2023, l’Associazione Svizzera del Turismo ha registrato circa 42 milioni di pernottamenti: un risultato storico. E anche nel 2024 la tendenza si conferma in crescita. Il Cantone di Lucerna, ad esempio, ha già superato i 2,4 milioni di pernottamenti, segnando un nuovo massimo.
Ma l’impennata dell’afflusso turistico non è senza conseguenze: affollamento, pressione sulle infrastrutture locali e tensioni sociali iniziano a farsi sentire. Un esempio recente: la piscina pubblica sul lago di Lucerna ha annunciato che, in caso di sovraffollamento, non accetterà più gruppi di almeno sei persone. Una misura simbolica ma indicativa della saturazione crescente di alcune località turistiche.
Roth (PS) vede la popolazione in pericolo - Il consigliere nazionale David Roth, socialista lucernese, lancia l’allarme: «La popolazione è messa sotto pressione da un turismo diventato eccessivo». Secondo Roth, una delle principali cause sarebbe la strategia aggressiva di promozione adottata da Svizzera Turismo, l’ente nazionale incaricato di attrarre visitatori dall’estero.
Tra le campagne più riuscite, il video promozionale con Roger Federer e Trevor Noah pubblicato su YouTube, che ha totalizzato oltre 83 milioni di visualizzazioni. Più di recente, un filmato realizzato in occasione degli Europei ha appassionato 15 milioni di utenti. E l’attività di promozione non si ferma: recentemente Svizzera Turismo ha stretto una collaborazione con una casa editrice cinese per intensificare la propria presenza anche sul mercato asiatico.
Il deputato socialista considera inutile – e dannoso per il clima – promuovere la Svizzera come meta turistica in regioni lontane del mondo. A suo avviso, anche la popolazione svizzera paga le conseguenze dell’afflusso crescente: «Se le località sciistiche puntano sempre più su una clientela internazionale d’élite, i prezzi degli skipass aumentano anche per noi. Nelle città, invece, Airbnb contribuisce ad aggravare la penuria di alloggi». Più promozione all’estero, conclude il socialdemocratico, significa più pressione sulle risorse locali e sulla qualità della vita dei residenti.
Perché promuovere la Svizzera all’estero? - Come soluzione all’aumento del turismo, Roth propone misure a livello locale e nazionale. Vuole ad esempio limitare il numero di pullman turistici che possono fermarsi ogni giorno nella città di Lucerna. Inoltre, il numero di pernottamenti dovrebbe essere limitato a un massimo di due milioni all’anno. A livello nazionale, vorrebbe anche di ridurre il budget di Svizzera Turismo per la cosiddetta pubblicità sui mercati lontani, tanto è vero che nella prossima discussione sul bilancio presenterà una richiesta. In generale, Roth mette in discussione i sussidi al settore turistico.
Restano però esclusi da queste richieste i grandi eventi come gli Europei e l’ESC: eventi di questo tipo sono spesso facilmente accessibili e rappresentano un arricchimento anche per la popolazione locale, afferma il socialista. A suo parere, contribuiscono poco al problema: I visitatori sono legati all’evento e la volta successiva vanno altrove.
Vallese, turismo in crescita ma senza sovraffollamento - Nel Vallese il turismo è ripartito già dal 2022, con un forte apporto di visitatori svizzeri e un ritorno graduale degli ospiti internazionali, soprattutto da USA e Asia. Il Cantone parla di crescita sostenibile e non rileva problemi di overtourism, grazie a un modello basato su turismo individuale di qualità.
Diversa la situazione a Lucerna, dove il sovraffollamento si presenta in modo localizzato. Le autorità puntano ora su strategie mirate per gestire i flussi e tutelare la popolazione locale.
Svizzera turismo: «Il divieto non è la soluzione» - La Federazione svizzera del turismo, dal canto suo, difende gli investimenti: «Vietare la pubblicità sui mercati lontani non è efficace», afferma il presidente e consigliere nazionale di Centro Nicolò Paganini. «Non bisogna dimenticare che alcune regioni, soprattutto quelle alpine, dipendono fortemente dal turismo», dice. «Soprattutto in bassa stagione, i turisti stranieri aiutano a riempire hotel e ristoranti, garantendo così posti di lavoro durante tutto l’anno».
L’aumento del turismo negli ultimi anni non preoccupa l’esponente del Centro: «La Svizzera non è fatta per il turismo di massa. Siamo, per natura, un Paese dai costi elevati: chi sceglie di venire qui sa di dover spendere. In media, l’occupazione alberghiera si aggira attorno al 50% su base annua», osserva il sangallese. Certo, ammette, esistono alcuni hotspot locali soggetti a pressione, «ma si tratta di sfide gestibili con soluzioni mirate a livello regionale».








