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SVIZZERA

L’IA mette in crisi i lavori d’ufficio, ma non quelli manuali

Secondo un esperto gli artigiani sono davvero difficili da sostituire e invita i giovani a riconsiderare queste specializzazioni.
Pixabay
Secondo un futurologo, le professioni artigianali sono considerate un'opzione sicura per il futuro. (Immagine simbolica)
L’IA mette in crisi i lavori d’ufficio, ma non quelli manuali
Secondo un esperto gli artigiani sono davvero difficili da sostituire e invita i giovani a riconsiderare queste specializzazioni.

ZURIGO - Con un claim tanto provocatorio quanto virale, l’azienda svizzera "Moosfrei", con sede a Menzingen (ZG), cerca nuovi collaboratori su TikTok: «Troppo brutto per OnlyFans, troppo stupido per l’università? Allora vieni a fare il pulitore di facciate con noi!»

Subito dopo, un altro video mostra un drone che vola lungo la facciata di un grattacielo e ne pulisce i vetri con un getto d’acqua. La didascalia: «Le future generazioni stenteranno a credere che un tempo degli esseri umani si calavano dagli edifici per lavare le finestre».

Il consenso nei commenti è quasi unanime: robot e intelligenza artificiale prenderanno presto il controllo di quasi tutte le professioni.

«Le mani difficili da sostituire» - Sebbene in Svizzera i mestieri artigianali godano ancora di un’alta considerazione, molti giovani preferiscono intraprendere un percorso accademico. Il motivo? Salari più alti e la percezione che una laurea offra maggiore stabilità rispetto a professioni come l’orologiaio o il carpentiere.

Un errore di valutazione, secondo il consulente Georges T. Roos: «Proprio quei mestieri pratici sono i meno sostituibili dall’IA», poiché difficili da automatizzare. «Le mani e la forza fisica sono molto più complessi da replicare per l’intelligenza artificiale rispetto al cervello».

I lavori intellettuale i più a rischio - Roos spiega che sono le professioni accademiche a essere destinate a vivere una fase turbolenta: «Tutto ciò che può essere standardizzato, l’IA è in grado di farlo e anche meglio dell’essere umano».

L'esperto si dice preoccupato dal fatto che molti giovani continuino a puntare su percorsi accademici tradizionali: «La tendenza è chiara: ci sono sempre più diplomi liceali e universitari. Ma sono proprio quei lavori apparentemente più intellettuali a essere più esposti all’automazione».

Tuttavia, anche nei settori completamente automatizzabili, serviranno persone in grado di assumersi la responsabilità del lavoro svolto.

Formazione pratica: una garanzia per il futuro - Dal canto suo, l’Unione Svizzera degli Imprenditori (USI) osserva da vicino l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Il portavoce Stefan Heini afferma: «Al momento sembra che l’IA sia più adatta a sostituire attività ripetitive, standardizzate e basate sui dati».

La digitalizzazione, stando al portavoce, aumenta il valore del sistema duale di formazione professionale: «I mestieri artigianali sono tra i meno colpiti dall’automazione. Chi sceglie una formazione pratica ha quindi ottime prospettive future». E aggiunge: «L’IA si sviluppa a una velocità tale che quasi ogni giorno nascono nuovi strumenti». Tuttavia, condivide l’idea che l’intelligenza artificiale non eliminerà le professioni: «Le persone non verranno necessariamente sostituite, ma i loro compiti cambieranno profondamente.»


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