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Donne e calcio, un binomio che porta soldi: hotel pieni e stadi sold out

Dopo due settimane di Europei femminili, la polizia conferma: nessun incidente rilevante. Benefici economici per le città svizzere ospitanti
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Donne e calcio, un binomio che porta soldi: hotel pieni e stadi sold out
Dopo due settimane di Europei femminili, la polizia conferma: nessun incidente rilevante. Benefici economici per le città svizzere ospitanti

ZURIGO - L’Europeo femminile di calcio in corso in Svizzera sta portando benefici tangibili all’economia delle città ospitanti. Nella prima settimana di competizione, l’indotto è cresciuto in maniera significativa: le strutture alberghiere hanno registrato alti tassi di occupazione e le spese, soprattutto da parte dei turisti stranieri, sono aumentate sensibilmente.

Secondo i dati diffusi da Svizzera Turismo, Basilea prevede per luglio un incremento dell’occupazione alberghiera compreso tra il 5% e il 10% rispetto al record registrato nel luglio 2024. Anche Lucerna stima un aumento del 2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. A San Gallo, nei giorni delle partite della fase a gironi, l’occupazione delle camere ha raggiunto livelli compresi tra l’80% e il 100%, arrivando in alcuni casi al tutto esaurito.

Record di presenze - Dal punto di vista sportivo, l’Europeo femminile ha già battuto ogni record di affluenza nella fase a gironi: 461.582 spettatori totali per 24 partite, secondo quanto comunicato dalla UEFA. Ben 22 incontri sono andati sold out. La media spettatori per partita è di 19.233 persone.

Il picco è stato raggiunto con la partita tra Germania e Danimarca a Basilea, assistita da 34.165 persone, il record per una partita della fase a gironi nella storia dell’Europeo femminile senza il Paese ospitante in campo.

Europei pacifici - L'evento si sta rivelando un successo anche sotto il profilo della sicurezza. Nelle città ospitanti, la polizia non segnala alcun incidente significativo, e l’atmosfera nei fanzone e negli stadi è definita «rilassata e gioiosa». Il merito? Secondo le autorità e gli organizzatori, va soprattutto all’elevata presenza di famiglie e donne tra il pubblico.

La fase a gironi si è chiusa domenica con 461.582 spettatori complessivi, secondo quanto comunicato dalla UEFA. Tuttavia, l’enorme afflusso non ha rappresentato un problema per la sicurezza. A Zurigo, ad esempio, dove si sono svolti diversi incontri allo stadio Letzigrund, sono stati registrati 67.694 spettatori in totale e nessun episodio rilevante, conferma la Polizia municipale.

Anche le fanzone cittadine sono rimaste tranquille. E sebbene la polizia eviti di fornire numeri precisi sull’impiego degli agenti, viene sottolineato che il dispositivo di sicurezza è stato molto più contenuto rispetto a quanto previsto per una partita maschile ad alto rischio.

A Basilea, il portavoce della polizia Stefan Schmitt ha dichiarato: «Finora è stata una festa del calcio piacevole e positiva. Vorrei che lo stesso clima si potesse respirare anche durante i tornei maschili». Nella città renana, oltre 102.000 tifosi hanno assistito agli incontri allo stadio St. Jakob-Park, mentre le fanzone e le sfilate dei tifosi hanno visto la partecipazione complessiva tra le 7.000 e le 20.000 persone.

Nessun problema segnalato nemmeno a Berna, secondo la Polizia cantonale, che ha però specificato che una valutazione complessiva verrà fatta solo al termine della competizione.

Donne e famiglie protagoniste - A contribuire all’atmosfera serena è la specifica composizione del pubblico. Secondo l’associazione Genève WEuro 25, che coordina le attività legate al torneo nella città, due sono i motivi principali della calma generale: «Il pubblico è composto in gran parte da famiglie e gruppi che acquistano quattro o sei biglietti per volta». Inoltre, circa la metà degli spettatori è costituita da donne.

Un’opinione condivisa anche da Sabine Horvath, responsabile degli Europei femminili a Basilea: «Con il 50% di donne sugli spalti, l’atmosfera è completamente diversa rispetto a un torneo maschile. L’entusiasmo per l’Europeo è grande, ma anche la qualità del tifo è molto diversa».

L’Europeo femminile, insomma, non è solo un evento sportivo, ma anche un modello di convivenza pacifica e partecipazione inclusiva, capace di attirare un pubblico eterogeneo e rispettoso. Una lezione utile anche per il calcio maschile.

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