Affitti in Svizzera: per gli stranieri sono molto più cari

A Zurigo si può arrivare a pagare fino a quasi il 25% in più. In Ticino le differenze esistono, ma sono più limitate
ZURIGO - In un contesto già segnato dalla crescente emergenza abitativa, nuovi dati dell’Ufficio federale di statistica rivelano un’ulteriore criticità: le persone di nazionalità straniera, in Svizzera, pagano affitti nettamente più alti rispetto ai cittadini rossocrociati.
In media, il divario è del 10,5%, ma può arrivare fino al 25% a seconda della regione, come rivela la SonntagsZeitung. La disparità è indipendente dalla durata della permanenza in Svizzera e tende ad accentuarsi soprattutto nei centri urbani.
A Zurigo, ad esempio, nel 2012 gli stranieri pagavano il 16% in più; nel 2023 la differenza è salita a quasi il 24%. In Ticino il divario è più contenuto (5%), mentre nella regione del Lemano e nel canton Zurigo supera il 15%.
Sono diverse (ne vengono identificate otto) le ragioni che spiegano questo fenomeno.
Appartamenti più piccoli, prezzi più alti - Gli stranieri abitano generalmente in spazi più piccoli (35,8 m² contro i 48,2 m² degli svizzeri). Questo comporta un prezzo al metro quadro più elevato, facendo lievitare l’affitto relativo.
Concentrazione nelle città - Le città svizzere fungono da “porte d’ingresso” per gli stranieri, che vi trovano lavoro e prime opportunità. Tuttavia, qui gli affitti sono mediamente più alti. Inoltre, gli stranieri spesso si ritrovano in zone periferiche soggette a gentrificazione, ristrutturazioni totali o demolizioni con ricostruzione.
Scarso accesso alla proprietà - Solo il 12% delle famiglie costituite esclusivamente da stranieri possiede una casa, contro il 44% delle famiglie esclusivamente svizzere. I motivi sono molteplici: prezzi elevati, difficoltà ad accedere ai mutui, permanenze temporanee e ostacoli legali come la “Lex Koller”, che limita gli acquisti immobiliari da parte di stranieri senza permesso di soggiorno permanente.
Pressione del tempo - Molti expat cercano casa in tempi brevissimi, spesso dopo aver firmato un contratto di lavoro. Questo li porta ad accettare affitti elevati, talvolta per alloggi arredati in zone centrali, pagati direttamente dai datori di lavoro.
Mancanza di rete e conoscenze - Chi arriva da poco in Svizzera spesso non conosce le dinamiche del mercato immobiliare, né i propri diritti (come la possibilità di contestare il canone iniziale entro 30 giorni), né le opportunità offerte dalle cooperative abitative.
Più istruiti, più facoltosi? - Molti stranieri sono altamente qualificati, soprattutto nelle grandi città come Zurigo, dove superano gli svizzeri per titoli universitari. Questo potrebbe spiegare una maggiore disponibilità a pagare affitti più alti, ma non giustifica del tutto la disparità generalizzata.
Durata degli affitti più breve - Gli stranieri cambiano casa più frequentemente, consentendo ai locatori di adeguare i canoni alle tariffe di mercato, in continuo aumento a causa della scarsità di alloggi. Anche dopo oltre dieci anni di permanenza, tuttavia, il divario persiste: pagano ancora il 6,37% in più rispetto agli svizzeri.
Discriminazione sul mercato - Il fattore discriminazione non può essere escluso. Studi precedenti hanno dimostrato che candidati con nomi stranieri vengono invitati a visitare gli appartamenti con minore frequenza. Lingua, aspetto e cittadinanza possono limitare l’accesso a buone offerte, costringendo alcune persone a ripiegare su soluzioni più costose.
Uno studio contro le discriminazioni abitative - Il problema è tale che l’Ufficio federale delle abitazioni ha in programma uno studio sulle possibili misure per contrastare la discriminazione nel mercato degli affitti. Tra le soluzioni in esame vi sono metodi più equi di assegnazione, come il sorteggio, già sperimentato dalla città di Zurigo e da alcune cooperative.