Da Zara il supplemento svizzero è il più alto

Nonostante l'IVA bassa, i vestiti di H&M, Mango e altri costano molto di più se l'etichetta è in franchi
ZURIGO - Mango, H&M, Vero Moda, Zara ed Esprit applicano sovrapprezzi particolarmente elevati in Svizzera. Facente parte della multinazionale Inditex, Zara, è leader in questo settore. I suoi abiti, quando il cartellino è in franchi, costano però circa il 33,5% in più rispetto a Germania, Austria, Francia e Italia.
Finanziato dalla Confederazione, un recente confronto dei prezzi tra 115 prodotti in Svizzera e nei paesi limitrofi ha rivelato queste drastiche differenze di prezzo.
Secondo www.preisbarometer.ch, i consumatori svizzeri pagano in media il 27,2% in più. La differenza di prezzo rispetto a Germania e Austria è di circa il 26% e rispetto alla Francia di circa il 25%.
Tuttavia, il sovrapprezzo in Svizzera varia considerevolmente a seconda del rivenditore. Da Vero Moda, è "solo" del 10% circa. Da Mango, varia tra il 18 e il 30,5%, a seconda del Paese con cui si confronta. H&M in Svizzera costa il 27,3% in più, Esprit il 30,9% e Zara il 33,5%. Per ricavare queste percentuali sono stati confrontati prodotti come camicie, camicette, pantaloni, maglioni e giacche per donna, uomo e bambino.
Anche per quanto riguarda i giocattoli per bambini (Lego, Hasbro, Ravensburger, Playmobil), chi fa acquisti in Svizzera troverà dei prezzi maggiorati. Un esempio? Il Lego Star Wars Z Headhunter costa 59,90 franchi da Manor, ma solo 46,43 franchi da Toys'R'Us in Germania. Il maneggio Playmobil costa 34,90 franchi da Coop (37,90 franchi da Manor), quasi 13 franchi in più rispetto al negozio online tedesco Real.
Stesso discorso per gli articoli sportivi: 15% in più in Svizzera rispetto alla Germania, il 14% in più rispetto all'Italia, il 15% in più rispetto alla Francia, e 10% di sovrapprezzo se confrontati con l'Austria. Al netto dell'IVA, le differenze di prezzo sarebbero ancora maggiori, poiché la Svizzera ha l'aliquota IVA più bassa tra i cinque Paesi esaminati.
La colpa è della pubblicità
L'esperto di prezzi Stefan Meierhans spiega come la Svizzera continui ad essere un caso isolato. Anche il tanto menzionato divario salariale contribuisce poco o nulla a spiegare le differenze di prezzo. Il fatto che i prodotti di marca per uso quotidiano siano significativamente più costosi che in Germania è dovuto semmai a costi di marketing e pubblicità significativamente più elevati.
Meierhans proporne quindi misure per arginare questa situazione, tra queste un inasprimento della legge antitrust.