Novanta parlamentari possono “rovinare” le vacanze dei tedeschi in Italia


Pedaggio per chi attraversa la Svizzera? Una mozione che parte dal Ticino apre all'idea in quel di Berna, gli esperti però mettono in guardia.
Pedaggio per chi attraversa la Svizzera? Una mozione che parte dal Ticino apre all'idea in quel di Berna, gli esperti però mettono in guardia.
BERNA - Motore acceso, motore spento. Sudare, imprecare, attendere per lungo tempo. È il destino che si troveranno di fronte gli automobilisti che nei prossimi due mesi dovranno affrontare il tunnel del San Gottardo.
Secondo il TCS, infatti, le prossime settimane, e in particolare i weekend, saranno quasi sempre da bollino rosso. Per provare a porre rimedio, Pro Alps sta valutando l’idea di lanciare un’iniziativa popolare per un pedaggio alpino «dinamico». Vale a dire, tassare il flusso di vacanzieri che attraversa la Svizzera senza fermarsi.
Un pedaggio dinamico da 60 franchi - Il piano, come scrive il Tages-Anzeiger, è supportato da diversi consiglieri nazionali e riguarda da vicino il Ticino. Però, il progetto potrebbe essere esplosivo sotto il punto di vista politico.
Sarebbero colpiti, soprattutto, numerosi turisti tedeschi e olandesi che trascorrono le vacanze in Italia. Il balzello dovrebbe essere piuttosto alto, così da scoraggiare il transito attraverso la Svizzera per raggiungere la penisola: secondo gli esperti nei periodi di punta potrebbe raggiungere i 60 franchi. Dal punto di vista tecnico, la riscossione della tassa sarebbe possibile grazie all’ausilio delle telecamere.
La mozione supportata da 90 consiglieri nazionali (e che parte dal Ticino) - Si tratta in effetti non di una, ma di sei mozioni-clone e identiche, lanciate nell'arco di due settimane da una rappresentanza interparticitica ticinese a Berna Marco Chiesa per gli Stati, Paolo Pamini, Simone Gianini, Greta Gysin, Bruno Storni per il Nazionale. A questi ultimi si è unito anche il "centrista" urano Simon Stadler.
Questa, assicurano mozionanti che hanno lanciato ufficialmente l'idea lo scorso 20 giugno, «è perfettamente compatibile con la legge internazionale così come gli accordi bilaterali».
Il parere degli esperti - L’idea piace ai politici, mentre gli esperti mettono in guardia dai possibili rischi: «Con la tassa dei trasporti torniamo al Medioevo», spiega Alex Erath, docente della Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale. «Inoltre - aggiunge - sarebbe discriminatoria nei confronti dei cittadini dell’Unione europea». Per l’esperto, il pedaggio non diminuirebbe necessariamente il transito: «Sarebbe utilizzato da più svizzeri».
Discriminatorio, ma non illegale - Secondo l'esperta di diritto europeo Astrid Epiney dell'Università di Friburgo «il pedaggio di transito che si rivolge solo ai cittadini stranieri è, sulla carta, discriminatorio. Però, l’accordo sulla libera circolazione non contiene una norma che lo vieti».
Storni (PS): «Il problema degli ingorghi è centrale» - Il consenso politico è, stando ai firmatari della mozione, trasversale. Per il socialista Bruno Storni, fra i mozionanti, «il problema degli ingorghi è centrale. La Svizzera è troppo piccola per lasciar passare senza regole il traffico turistico di mezza Europa».
Anche il consigliere nazionale UDC Benjamin Giezendanner, che non ha firmato la mozione, la trova fondamentalmente positiva: «È auspicabile che le persone dell'Unione Europea debbano contribuire a finanziare le nostre strade».






































