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SVIZZERA

«Bloccarne immediatamente l'acquisto»

Dure le reazioni dopo le rivelazioni del Consiglio federale.
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Fonte Ats
«Bloccarne immediatamente l'acquisto»
Dure le reazioni dopo le rivelazioni del Consiglio federale.

BERNA - L'acquisto dei caccia americani F-35A deve essere immediatamente bloccato. È quanto afferma un'alleanza, critica nei confronti dell'operazione, dopo che il Consiglio federale oggi ha confermato che comprerà 36 velivoli, malgrado vi siano divergenze con Washington sul prezzo.

Il governo continua ad aggrapparsi all'illusione di un prezzo fisso per l'acquisto dei jet, scrive nella sua reazione l'alleanza Stop F-35. È sorprendente e profondamente deludente che continui ad affermare che questo è garantito, ha dichiarato in un comunicato Pauline Schneider, segretaria del Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE), membro del collettivo insieme a PS e Verdi.

Non esiste alcuna base giuridica negli Stati Uniti che obblighi i contribuenti americani ad assumersi i rischi legati alle vendite militari all'estero, ha sostenuto Schneider. «Il Consiglio federale sta costruendo la sua politica di sicurezza sulla sabbia», ha accusato.

«Per far passare gli F-35, si è mentito e imbrogliato», ha commentato da parte sua il consigliere nazionale Fabian Molina (PS/ZH) sulla piattaforma Bluesky. Le voci critiche sono state «ridicolizzate e messe a tacere», ha proseguito il membro della Commissione della politica di sicurezza, secondo cui il popolo si trova ora a dover sostenere un «danno di diversi miliardi».

All'orizzonte si profilano pure costi aggiuntivi per il sistema di difesa terra-aria Patriot, poiché gli Usa desiderano modificarlo dal punto di vista tecnico e trasferire i costi di sviluppo su Paesi come la Svizzera, sottolinea l'alleanza. Quest'ultima chiede quindi la sospensione immediata pure di tale acquisto.

In caso contrario, «gli eventuali costi aggiuntivi andrebbero sottoposti al Parlamento sotto forma di un credito supplementare che potrebbe essere contestato con un referendum», ha evidenziato la presidente dei Verdi Lisa Mazzone.

Allo stesso tempo, gli Stati Uniti esigono un accesso esteso ai sistemi informatici dell'esercito svizzero. La Confederazione rischia così di perdere pericolosamente la sua sovranità digitale, avverte il collettivo.

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COMMENTI
 

Zapa 3 mesi fa su tio
E chiaro, gia si sapeva del rincaro in questione, ma per far passare il finanziamento i promotori han preferito stare zitti e fare gli indiano, tanto a frittata fatta non si sarebbe tornato indietro e quindi grazie al....fatta la legge trovato l inganno....tipico sistema dei politici di Berna...che dire vsono maestri nel cambiare le carte in tavola. Vi e anche da dire che, se anche un paese neutrale decide di investire nel riarmo del suo esercito, le premesse per arrivare a una pace globale sono praticamente nulle percui meditiamo gente e abituamoci a immaginare i nostri nipotini in guerra, perche il progetto finale e' questo. "Guerra"

airman21 3 mesi fa su tio
In caso di annullamento dell’ordine (e non è strano che lo dice chi non vuole un esercito = tattica salame) ci sono due opzioni. 1) niente più sorveglianza del nostro spazio aereo e outsourcing a Italia / Francia e Germania (anche Austria neutrale ha dei jet) un bel esempio di come il PS voglia svenderci ai paesi vicini, questo compito che di solito è di competenza di ogni paese andrebbe remunerato e dunque pagato ai paesi. Dunque niente aerei, niente posti di lavoro e soldi all’estero. Due acquistare un aereo europeo (tre possibilità) Rafale, Eurofighter e Gripen. Il primo è molto più caro del F-35. l’India a comprato 25 aerei a 7.3 miliardi di dollari e tecnologicamente è vecchio dunque finirà la sua vita operativa intorno al 2050. Eurofigjter prevista fine vita 2045 si potrebbero prendere in seconda mano ma non credo ci siano pezzi in giro e i costi di manutenzione stanno aumentando. Il Gripen potrebbe essere una soluzione ma la sinistra lo aveva fatto affossare perché anche lì ritenuto non adatto, che non poteva volare ect ect ect. Dunque alla fine dei conti qualsiasi cosa si faccia la sinistra NON VUOLE AEREI SVIZZERI ma vuole costringersi a svendere la sovranità dei cieli. Per tutto quello che stanno pensando i droni. Sì certo. Ma anche lì siamo allo stesso punto i droni sono per la maggior parte americani, alcuni nemmeno in vendita perché lo tengono per loro, gli altri paesi specie europei sono anni luce indietro. Inoltre gli aerei servono alla sorveglianza dello spazio aereo e dunque devono intervenire anche per intercettare aerei civili in caso di bisogno, gli aerei moderni volano sempre più in alto anche oltre i 13/14 km i droni come quello che ha la Svizzera volano a malapena vicino ai 5/6 km e a velocità dalle tre alla quattro volte più basse. Impossibile intercettare nulla. Alla fine si tratta di un pasticcio vero ma non si tratta sicuramente del primo progetto che supera i costi inizialmente previsto basta guardarsi intorno chiaro che il voto popolare con un importo fisso non ha aiutato in questo senso ma bisogna essere disonesti a dire che non ci sono stati aumenti di costi dal 2021 ad oggi. Alla fine la soluzione migliore per tutti è andare dagli USA e dire: “abbiamo 6 miliardi” diteci quanti aerei possiamo avere e poi da lì rivedere il tutto e adattare i servizi in base a questo. Ad ogni modo alla sinistra caviale non importa di posto di lavoro relativo a questo progetto interessa solo i loro lavoratori.

Maverik 3 mesi fa su tio
Risposta a airman21
Bell’esposto. Io però mi chiedo: sono stati veramente così ingenui con la storia del prezzo fisso o dall’altra parte dell’oceano fanno i furbi?? Credo che qualche avvocato specializzato in trattative internazionali abbia controllato questi contratti… o almeno lo spero.

Il_Moralizzatore 3 mesi fa su tio
Risposta a airman21
La ringrazio per il suo articolato intervento, che dimostra attenzione al tema e una visione precisa del ruolo della difesa aerea nella sicurezza nazionale. Mi permetto tuttavia di offrire una riflessione alternativa, meno centrata sulla corsa tecnologica e più attenta al significato strategico e culturale delle scelte pubbliche. Il nodo della questione non è solo “quali aerei acquistare” – se F-35A, Rafale o Gripen – ma se continuare a interpretare la sicurezza come primariamente una funzione militare, oppure cominciare a riconoscere che le vere vulnerabilità di una nazione oggi passano sempre più attraverso la cultura, l’ambiente, il digitale, l’economia della conoscenza. L'acquisto degli F-35A, dal costo elevato e dalla manutenzione tecnicamente ed economicamente dipendente dagli Stati Uniti, non rappresenta solo una spesa, ma una scelta strategica di campo. E la neutralità svizzera, se vuole essere più di un’etichetta storica, dovrebbe interrogarsi profondamente su che cosa significhi oggi “difendere il Paese”. Difendere i cieli è importante, ma lo è anche difendere la coesione sociale, l’indipendenza tecnologica, l’autonomia culturale, e soprattutto la capacità critica dei cittadini. Non si tratta, come lei ipotizza, di “svendere” la sovranità, ma di rivedere i suoi fondamenti: oggi la sovranità si esercita anche attraverso l’alfabetizzazione digitale, l’indipendenza energetica, la neutralità diplomatica, la resilienza civica e la lungimiranza educativa. In questo senso, mettere in discussione l’acquisto di caccia da guerra non equivale a negare la difesa, ma a proporne una visione più ampia e meno legata alla logica bellica del XX secolo. Infine, il riferimento ai posti di lavoro è legittimo, ma rischia di diventare una giustificazione automatica a qualunque spesa militare. Un investimento di 6 miliardi di franchi nella ricerca, nell’innovazione verde o nell’educazione potrebbe generare almeno altrettanti posti di lavoro – e più durevoli – senza legarci a sistemi tecnologici esterni e ad alleanze implicite. Non esiste una risposta semplice, ma continuare a interrogarsi sul modello di sicurezza nazionale è il segno di una democrazia matura.

tbq 3 mesi fa su tio
Risposta a airman21
Precisamente; socialisti, pacifinti del GSsE e affini non è che non vogliono questa o quell'arma, semplicemente non vogliono che la Svizzera ne disponga, in modo da farla finire sotto il controllo altrui.

Princi 3 mesi fa su tio
ma in europa non ne avevano di questi giocattoli inutili.? Trump metti i dazi al 200% poi vediamo cosa faranno i 7 di Berna

Svizzera-italiana 3 mesi fa su tio
Risposta a Princi
Ma certo. Solo che l’ha spuntata l’azienda americana Lockheed Martin. C’era l’Eurofighter (diversi paesi europei), il Rafale francese e gli F-18 pure americani (Boeing-McDonnell Douglas).

Mauro5511 3 mesi fa su tio
L’acquisto degli F35A è stata uregiatada. e la regista dell’operazione ha dato le dimissioni in fretta e furia… qualcuno ci guadagnerà con questo acquisto…. A pensar male è sbagliato ma a volte ci siazzecca… vedremo

Zeno 3 mesi fa su tio
Risposta a Mauro5511
Ma per favore, con le tue starnazzate dimostri di non.....

Filippone22 3 mesi fa su tio
Da che pulpito il gruppo x una Svizzera senza esercito emette sentenze per questo acquisto, quando poi invece è totalmente favorevole al sostegno (sempre con soldi nostri), ad un conflitto che non ci riguarda regalando miliardi in quantità industriale!
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