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SVIZZERA

Quelle allerte per temporali che non arrivano. MeteoSvizzera spiega perché

Il responsabile di radar, satelliti e nowcasting: «La popolazione è sempre più esigente, ma ci saranno sempre dei limiti alla precisione delle previsioni»
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Quelle allerte per temporali che non arrivano. MeteoSvizzera spiega perché
Il responsabile di radar, satelliti e nowcasting: «La popolazione è sempre più esigente, ma ci saranno sempre dei limiti alla precisione delle previsioni»

ZURIGO - Il telefono vibra, segnalando un’allerta temporali inviata da MeteoSvizzera, eppure la pioggia prevista non cade o lo fa in maniera molto limitata. Questo scenario si è ripetuto più volte nelle ultime settimane in Vallese, come riporta Le Nouvelliste.

I "falsi allarmi", se così possiamo chiamarli, hanno generato discussioni sui social media. Diversi i commenti di chi mette in dubbio l'affidabilità di MeteoSvizzera, invitando a ricalibrare i propri radar meteorologici.

La Svizzera dispone di cinque radar meteorologici situati su diverse cime montuose: sull’Albis (ZH), sul Monte Lema (TI), sulla Dôle (VD), sul Weissfluhgipfel (GR) e al Pointe de la Plaine Morte sopra Crans-Montana. Queste infrastrutture, riconoscibili dalla loro forma sferica e dal colore bianco, permettono di rilevare le zone di precipitazioni intense e le celle temporalesche.

Contattata da Le Nouvelliste, MeteoSvizzera non ha constatato un calo dell’affidabilità delle sue “allerte temporali”. Raggiunto telefonicamente, Urs Germann, responsabile di radar, satelliti e nowcasting, ha spiegato però il funzionamento di questi radar, che giocano un ruolo centrale nell’invio degli allarmi.

«Il sistema radar di MeteoSvizzera genera 600 milioni di misurazioni ogni 5 minuti, fornendo in tempo reale un’immagine dettagliata di pioggia, neve e temporali per tutta la Svizzera e le regioni limitrofe», spiega. «Il ricevitore viene calibrato in parallelo tramite diversi metodi indipendenti. L’intero sistema radar è monitorato ogni 5 minuti tramite oltre 300 parametri di controllo. A volte possono esserci problemi tecnici nella ricezione e in tal caso procediamo con la manutenzione, ma recentemente non abbiamo osservato alcun guasto».

Ciò nonostante, fa notare l'esperto, la previsione dei fenomeni temporaleschi è molto difficile «perché si tratta di fenomeni molto locali e a breve termine». «I processi fisici che portano alla formazione dei temporali sono complessi e coinvolgono molti “ingredienti atmosferici”: il profilo verticale della temperatura, la variazione del vento con l’altitudine, e l’umidità dell’aria al suolo e in quota. La loro formazione dipende molto anche dalle condizioni locali di temperatura e umidità del suolo», prosegue il meteorologo.

Per queste ragioni resta «estremamente difficile» prevedere con precisione dove e quando si svilupperà un temporale e quali saranno gli impatti in termini di raffiche di vento, grandine o forti precipitazioni. «In quella che è la catena di produzione degli allarmi per temporali, apportiamo miglioramenti in modo continuo. Oltre al radar, utilizziamo un modello previsionale. È un sistema complesso fatto di algoritmi e annualmente calcoliamo un insieme di indicatori che ci permettono di misurare la qualità dei nostri allarmi», che, dal 2020, sono completamente automatizzati, «perché abbiamo constatato che, in generale, l’intervento umano nell’emissione degli allarmi temporaleschi non apporta un valore aggiunto significativo». Tuttavia, i previsori possono intervenire, integrando il sistema automatico.

Sull'affidabilità, l'esperto fa notare come la società si stia facendo sempre più esigente: «Le persone si aspettano informazioni sempre più precise, ma ci saranno sempre dei limiti nella previsione, in particolare per i temporali, nonostante gli enormi progressi degli ultimi anni».

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