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CARAIBI/SVIZZERA

Milioni di tonnellate di alghe in un paradiso: «Ho quasi vomitato»

Le testimonianze dei turisti svizzeri in vacanza nei Caraibi e in Messico.
afp
Fonte 20Minuten
Milioni di tonnellate di alghe in un paradiso: «Ho quasi vomitato»
Le testimonianze dei turisti svizzeri in vacanza nei Caraibi e in Messico.

Un paradiso in serio pericolo. 38 milioni di tonnellate di alghe stanno invadendo da giorni le spiagge dei Caraibi e del Golfo del Messico con conseguenze nefaste sia per l'habitat marino che per il turismo.

Un'invasione da record - Si tratta del "sargasso", un'alga tossica che emana cattivi odori e che prolifera in particolar modo tra marzo e ottobre. Non è la prima volta che questo "intruso" decide di complicare la vita agli operatori turistici locali. Eppure l'invasione di questi giorni ha già raggiunto livelli record.

Già, perché malgrado questa alga sia parte naturale dell'habitat marino, una proliferazione così marcata e incontrollata non è affatto naturale. «Una volta giunte a riva, poi, marciscono rilasciando gas maleodoranti, in primis il solfuro di idrogeno, notoriamente tossico», si legge sul sito lifegate.

Cattivo odore - Oltre all'impatto ambientale, il sargasso sta causando anche qualche grattacapo al settore turistico. 20Minuten ha tastato il polso dei molti cittadini svizzeri che si trovano nelle zone colpite e che devono ormai convivere con le alghe e i loro odori.

«Sono in vacanza a Punta Cana», ha spiegato Caroline. «La spiaggia di fronte al nostro hotel viene pulita ogni giorno con un trattore. Una barriera in mare impedisce che le alghe si depositino troppo. Ma la spiaggia pubblica accanto, invece, è piena di alghe».

«Ho quasi vomitato» - I turisti possono entrare in acqua solo nelle zone delimitate. «Si sente un forte odore di alghe. La spiaggia mi ha deluso. L'ultima volta che ci sono stata, 15 anni fa, il mare era ancora un paradiso».

Un'esperienza simile l'ha vissuta Martina. «Ci trovavamo a Isla Mujeres, in Messico quando dopo un giorno di forte vento e pioggia, ci siamo svegliati la mattina con una montagna di alghe sulla spiaggia. Nuotare era impossibile, ma la parte peggiore era però l'odore; ho quasi vomitato».

Chi invece la prende con più filosofia è Hernandez. Il 53enne si reca ogni anno nei Caraibi e sostiene che, malgrado i volumi da record, l'invasione delle alghe non sia un fatto anomalo. «È perfettamente normale, succede la stessa cosa ogni anno. I Caraibi non sono un buon posto per nuotare da aprile a metà giugno. Ci sono molte pulci nell'acqua e il prurito può durare fino a quattro giorni».

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