È troppo presto per dire che i contanti sono morti

Il calo della circolazione delle banconote in Svizzera è rallentato. C'entra l'incertezza ma anche il fatto che dal Covid gli svizzeri sono più propensi a... metterli sotto al materasso.
ZURIGO - «Il contante è morto, le app di pagamento lo stanno facendo sparire». Frasi che abbiamo sentito pronunciare spesso, specialmente negli ultimi anni.
Invece... «Le fosche previsioni sulla fine del contante sono premature», scrive l'agenzia di stampa tedesca DPA commentando un dato che contraddice tutte le convinzioni sul denaro contante: la sua quantità è in aumento in Europa.
Secondo le banche centrali, i cittadini dell'eurozona non spendono centinaia di miliardi di euro in contanti, ma li accumulano.
Qual è la situazione in Svizzera? I colleghi di 20 Minuten hanno chiesto e ottenuto un commento alla Banca Nazionale Svizzera (BNS).
Il valore delle banconote in circolazione in Svizzera è cresciuto storicamente di circa il 4% ogni anno. Poi, in seguito all'inversione di tendenza dei tassi d'interesse del giugno 2022, è diminuito significativamente e ora ammonta a circa 72 miliardi di franchi.
Ora la BNS, sulla base del monitoraggio dei metodi di pagamento tra i privati, indica che l'uso del contante è in diminuzione, ma in maniera meno decisa rispetto al passato: «Il calo riguarda principalmente la banconota da 1'000 franchi», ha spiegato la BNS.
In merito all'accumulo di denaro nelle case degli svizzeri, però, «la BNS non dispone di dati sull'ubicazione esatta delle banconote in circolazione». Un elemento è chiaro: la circolazione delle banconote è aumentata all'inizio della pandemia di coronavirus del 2020. Lo stesso si era già verificato in occasioni di altre crisi passate.
Non accade solo in Svizzera ma anche nel resto d'Europa. Specialmente in Germania, dove «l'euro viene pesantemente accumulato» spiega Ralf Wintergerst, CEO di Giesecke+Devrient, produttore di banconote e tecnologie di sicurezza con sede a Monaco di Baviera, che annovera tra i suoi clienti circa 150 banche centrali in tutto il mondo.
«L'incertezza è il fattore trainante» di questo fenomeno, aggiunge Wintergerst. Tra guerre commerciali e conflitti in carne e ossa, la popolazione preferisce avere da parte una scorta di contante per le emergenze.

