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SVIZZERA

Carenza di alloggi: i giovani restano con mamma e papà

Un rapporto immobiliare di Raiffeisen mette in luce i «cambiamenti forzati nel comportamento degli acquirenti» dovuti a un mercato edilizio «che non funziona più»
Foto Deposit
Fonte Tages-Anzeiger
Carenza di alloggi: i giovani restano con mamma e papà
Un rapporto immobiliare di Raiffeisen mette in luce i «cambiamenti forzati nel comportamento degli acquirenti» dovuti a un mercato edilizio «che non funziona più»

ZURIGO - Andare via di casa è l'aspirazione di molti giovani, ma sembra che in Svizzera sia diventato difficile farlo. E così ragazzi e ragazze rimangono con mamma e papà.

Lo rileva uno studio immobiliare di Raiffesen su cui si concentra un articolo del Tages-Anzeiger. L'indagine ha messo in evidenza che la carenza di alloggi sta apportando dei «cambiamenti forzati nel comportamento degli acquirenti» scrive nel suo rapporto Raiffesen.

Ma quale è il meccanismo "perverso" che frena l'uscita dal nido famigliare dei giovani adulti? Innanzitutto il fatto che il costo dei terreni edificabili è sempre più elevato, poi la scarsità di appezzamenti dove è possibile costruire. E sono proprio i costi di costruzione, lievitati anch'essi, il terzo fattore che alimenta il fenomeno. Vi è una quarta variabile negativa, però: «Le demolizioni e la fitta costruzione di nuovi edifici stanno facendo sì che i vecchi e convenienti appartamenti stiano scomparendo» rileva il Tagi.

Il rapporto immobiliare - che si riferisce al secondo trimestre 2025 - fotografa una situazione in cui «i figli non lasciano casa dei genitori» o al massimo «dovranno accontentarsi di un alloggio condiviso. Nonostante il cambiamento delle condizioni di vita, le persone continuano a vivere nel loro appartamento attuale, che non soddisfa più le loro esigenze o è situato lontano dal nuovo posto di lavoro» rileva il rapporto.

Il numero dei componenti il nucleo famigliare si stava riducendo in Svizzera, ora non più - Fredy Hasenmaile, capo economista di Raiffeisen, avverte che «molte persone sono insoddisfatte e faremmo bene a prendere sul serio questa situazione. È anche compito dell’economista dimostrare quando il mercato non riesce più a funzionare». E come prova cita gli ultimi dati disponibili dell'Ufficio federale di statistica: «Nel 2024 la dimensione media delle famiglie svizzere non è diminuita per la prima volta, ma è rimasta stabile. Dopo essere diminuita per decenni, la cifra è rimasta ferma a 2,18 persone per abitazione».

La tendenza ha preso avvio qualche anno fa: «Dal 2020 il numero di persone che si spostano all'interno della Svizzera nell'arco di un anno è diminuito di 74.000 unità» passando da «769.000 a 695.000 all'anno».

La carenza di alloggi si deve anche al fatto che «nelle grandi città spesso è possibile costruire nuovi edifici solo se si demoliscono quelli vecchi. Nel 2023, 6.521 appartamenti sono stati vittime degli escavatori. Si tratta di una cifra leggermente inferiore rispetto all'anno record del 2022, ma comunque di circa un terzo in più rispetto al 2010. I dati mostrano anche che le case demolite e sostituite stanno diventando sempre più giovani. Quasi un quarto di tutti gli edifici residenziali demoliti nel 2023 sono stati costruiti dopo il 1960».

Ma l'abbattimento di immobili esistenti si porta dietro delle conseguenze negative per gli inquilini: «Ciò non solo modifica l'ambiente familiare e fa sì che molte persone perdano la casa, ma spesso scompare anche l'alloggio a prezzi accessibili. Gli appartamenti nuovi sono solitamente più grandi, ma anche più costosi».


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