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SVIZZERA

Le visite mediche? In Svizzera si prenotano online

Tecnologia e salute vanno di pari passo. Gli utenti si fidano, ma hanno ancora dubbi nei confronti dell'IA
Deposit Photos
Fonte One Doc
Le visite mediche? In Svizzera si prenotano online
Tecnologia e salute vanno di pari passo. Gli utenti si fidano, ma hanno ancora dubbi nei confronti dell'IA

LUGANO - Le piattaforme digitali occupano un ruolo sempre più centrale nel percorso di cura dei pazienti, in particolare tra i giovani delle aree urbane con un alto livello di istruzione. Al contrario, l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) resta marginale e il suo potenziale fatica a convincere i pazienti. A rivelarlo è un'indagine condotta nel marzo 2025 da OneDoc, la piattaforma usata per la prenotazione online di appuntamenti medici. L'inchiesta ha coinvolto 1'124 persone provenienti da tutte le regioni linguistiche.

L'utilizzo delle piattaforme digitali è più diffuso tra i più giovani - L’indagine conferma che oltre un terzo (36%) degli intervistati utilizza oggi piattaforme online per gestire il proprio percorso di salute (prenotazione di appuntamenti, ricerca di medici, rinnovo di prescrizioni, ecc.). A farne un uso più assiduo sono soprattutto i giovani (55%), gli abitanti delle aree urbane (43%) e le persone con un livello di istruzione superiore (42%).

Due terzi degli utenti dei servizi sanitari online dichiarano che il digitale ha migliorato il loro percorso di cura. I servizi che semplificano concretamente le procedure mediche, come la prenotazione online degli appuntamenti, sono particolarmente apprezzati.

Come prevedibile, la cartella informatizzata del paziente (CIP) genera molta confusione: il 16% degli intervistati afferma di possederne una, una percentuale molto più alta del reale tasso di adozione². Inoltre, fatica a convincere in termini di utilità, dato che quasi due terzi di coloro che affermano di averla aperta non la utilizzano mai o quasi mai. Quasi il 40% degli intervistati dichiara di non aver mai sentito parlare della CIP.

Forte fiducia nella sicurezza dei dati sanitari - L’indagine rileva inoltre elevata fiducia nei confronti delle piattaforme digitali sanitarie per quanto riguarda la sicurezza e la riservatezza dei dati medici. Gli svizzeri non si mostrano particolarmente preoccupati per la protezione delle informazioni sanitarie online e il tasso di rifiuto di questi strumenti è molto basso (solo l’8% degli intervistati dichiara di non fidarsi delle piattaforme sanitarie digitali).

L’IA vista come un mezzo per ridurre i costi della sanità - L’ultimo importante aspetto emerso dallo studio è che l’intelligenza artificiale suscita interesse e curiosità, anche se il suo utilizzo concreto da parte dei pazienti rimane limitato. Attualmente si osserva un uso sporadico dell’IA – ad esempio per cercare informazioni mediche o verificare una prescrizione – e la grande maggioranza degli intervistati (73%) dichiara di non aver ancora utilizzato chatbot o strumenti di IA nel proprio percorso di cura.

Questa adozione emergente è tuttavia accompagnata da una visione positiva sul potenziale di queste tecnologie: la maggioranza degli svizzeri vede nell’IA una risorsa per migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Il 53% ritiene che l’IA possa contribuire a ridurre i costi sanitari aiutando a verificare le diagnosi mediche, mentre il 47% pensa che possa farlo formulando diagnosi più rapide.

Tuttavia, prevale la prudenza quando si tratta di affidare una diagnosi ad un’intelligenza artificiale: poco più di un terzo degli intervistati si fiderebbe di un’IA per formulare una diagnosi e solo il 2% riporrebbe in essa piena fiducia.

Un segnale rassicurante per i professionisti della salute: il 75% degli intervistati non pensa che l’IA sostituirà l’uomo nel settore sanitario.

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