Gli agenti stavano montando il radar sulla sua proprietà, lui non ci sta e li caccia via

La diatriba fra un uomo e un'autopattuglia è avvenuta in una frazione di Briga (VS). Ma chi ha ragione in questi casi?
BRIGA - Volevano installare un radar sulla sua proprietà, ma lui non ha voluto vedere ragioni e ha letteralmente cacciato (a forza) gli agenti della Cantonale. A immortalare quanto avvenuto un video, ripreso dalle telecamere di sicurezza e diventato moderatamente virale, intercettato dal Walliser Bote.
I fatti, nel dettaglio, si sono svolti nel comune di Ried-Brig (VS). L'autopattuglia della polizia vallesana era in procinto di installare un dispositivo per il controllo della velocità in una località - peraltro segnalata dai residenti - dove i conducenti erano soliti “gasare” ben al di sopra del limite consentito.
L'uomo, proprietario del terreno, è però intervenuto veementemente appena ha visto gli agenti in procinto di piazzare il radar senza aver ottenuto il suo esplicito consenso. Dopo la discussione, si vedono i poliziotti andarsene, apostrofandolo: «Poi però non venite a lamentarvi ancora se qui la gente guida troppo veloce».
Ma l'uomo era nel giusto, o nel torto? In realtà, se forse le modalità sono state un po' brusche, ha agito nel pieno dei suoi diritti. A confermarlo al quotidiano vallesano, tanto la polizia quanto un giurista, sentito per l'occasione.
In generale gli agenti possono intervenire sulle proprietà privata in caso di effrazioni gravi, o sospetti di tali. In casi, invece, meno gravi è necessario ottenere il consenso esplicito del privato. In generale, chiosa il giurista, «vale il principio della proporzionalità in funzione del caso specifico».
Per quanto riguarda i controlli di velocità le cose si fanno piuttosto complicate. Per questi, in genere, è necessario ottenere il nullaosta del proprietario del terreno. Va però detto, spiega invece l'avvocato, «che ogni spazio non recintato può essere ritenuto alla stregua di uno pubblico».
L'opposizione vocalizzata nei confronti degli agenti è però l'elemento determinante: la polizia è tenuta, previe spiegazioni, a tenerne conto. E questo è quanto hanno fatto i due poliziotti vallesani. Quindi tutto è bene...