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Figli del Covid: quello “strano” baby boom che non tocca il Ticino

Le nascite figlie del biennio pandemico sotto la lente di un nuovo studio. La sorpresa e l'eccezione chiamata Svizzera italiana.
Depositphotos (alinabuphoto)
Fonte Tages-Anzeiger
Figli del Covid: quello “strano” baby boom che non tocca il Ticino
Le nascite figlie del biennio pandemico sotto la lente di un nuovo studio. La sorpresa e l'eccezione chiamata Svizzera italiana.
ZURIGO - Il primo anno della pandemia da coronavirus ha fatto registrare una straordinaria impennata delle nascite. La Svizzera, in questo, costituisce un'eccezione rispetto ad altri Paesi - e lo è anche questo aumento, che s'inserisce in un trend d...

ZURIGO - Il primo anno della pandemia da coronavirus ha fatto registrare una straordinaria impennata delle nascite. La Svizzera, in questo, costituisce un'eccezione rispetto ad altri Paesi - e lo è anche questo aumento, che s'inserisce in un trend di forte calo demografico.

Lo indica uno studio condotto da Kaspar Staub, professore aggiunto e responsabile del gruppo di antropometria ed epidemiologia storica presso l'Istituto di medicina evolutiva dell'Università di Zurigo.

Scoperta a sorpresa - Intervistato dal Tages-Anzeiger, Staub spiega che la scoperta ha sorpreso lui e il suo team. «Nelle ultime tre grandi pandemie, nel 1890, 1918 e 1957, c'è stato un crollo delle nascite dopo sei-nove mesi, che può essere facilmente spiegato» con un «maggior numero di aborti spontanei a causa dello stress fisico» legato alla malattia.

«Tuttavia, le prime due ondate di coronavirus del 2020 hanno coinciso con un aumento delle nascite intorno ai nove mesi nel 2021, almeno in Svizzera e in Francia». Nelle nazioni vicine questo non è successo, sottolinea Staub.

Le possibili cause - «La spiegazione più ovvia del boom di nascite» secondo Staub «è che le persone sono rimaste più a casa durante i periodi di chiusura e l'equilibrio tra lavoro e vita privata è migliorato. Questo ha portato a un maggior numero di gravidanze non pianificate» o alla scelta consapevole di avere un figlio. «Tuttavia, non ci sono ancora spiegazioni certe».

Un ruolo determinante potrebbe essere stato giocato dalla limitata diffusione del Sars-CoV2 nella prima fase, rispetto alle altre pandemie. «Probabilmente ci sono stati meno aborti legati all'infezione».

Fiammata, ma non nella Svizzera italiana - Questo aumento di nascite, secondo l'analisi dell'ateneo zurighese, ha interessato maggiormente le madri con più di 30 anni e di cittadinanza svizzera. «In termini regionali, il baby boom è stato meno pronunciato nella Svizzera italiana». Se è difficile individuare le cause del fenomeno, è facile invece dire quando è giunto a conclusione.

«Dall'inizio del 2022 è proseguito il netto calo delle nascite, iniziato intorno al 2018 e quindi prima della pandemia. Questo è visibile in tutta Europa. Gli esperti sono ormai concordi nel ritenere che si tratti di una tendenza generale. Sebbene sia stata temporaneamente oscurata dalla pandemia, probabilmente non è una conseguenza diretta della stessa. Questo è anche il parere della maggior parte degli esperti internazionali».

Non è colpa del vaccino - Il professor Staub ha una risposta per chi ipotizza che si fanno meno figli a causa della vaccinazione anti-Covid. «I dati mostrano che il calo delle nascite in Svizzera e in altri Paesi era già iniziato prima della pandemia. Nel frattempo, molti studi biomedici e ora anche ampi e completi hanno affrontato specificamente la questione, senza trovare alcun segnale corrispondente. Anche Swissmedic ha comunicato tutto questo in una dichiarazione del 2022».

Secondo i dati in possesso dell'Università di Zurigo, le nascite erano già in calo oltre i nove mesi precedenti all'inizio della campagna vaccinale per i giovani senza una condizione preesistente.

Paure e incertezze - Il quotidiano ha chiesto quindi a Staub quali potrebbero essere le ragioni di questa denatalità. «Le spiegazioni discusse sono varie. Tra queste, i cambiamenti negli atteggiamenti e nei valori dei giovani, le paure per il futuro alimentate dai cambiamenti climatici e dalle guerre, o le ragioni economiche. La questione del perché i giovani di oggi vogliano avere meno figli dovrebbe essere indagata più da vicino in studi interdisciplinari in futuro».

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