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SVIZZERA

La più grande fabbrica di munizioni sta per sparare le ultime cartucce

I vincoli svizzeri sull'esportazione di materiale bellico hanno messo in ginocchio la SwissP Defence. I rischi di una possibile chiusura.
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Fonte BLICK
La più grande fabbrica di munizioni sta per sparare le ultime cartucce
I vincoli svizzeri sull'esportazione di materiale bellico hanno messo in ginocchio la SwissP Defence. I rischi di una possibile chiusura.
THUN - Licenziamenti, cifre in rosso e tante incertezze per il futuro. Secondo un’inchiesta del Blick la più grande fabbrica di munizione svizzera, la SwissP Defence di Thun, starebbe per “sparare” le ultime cartucce. I licenziamenti, secondo ...

THUN - Licenziamenti, cifre in rosso e tante incertezze per il futuro. Secondo un’inchiesta del Blick la più grande fabbrica di munizione svizzera, la SwissP Defence di Thun, starebbe per “sparare” le ultime cartucce.

I licenziamenti, secondo quanto appurato dal quotidiano d’oltralpe, riguarderebbero tutti i settori dell’azienda: marketing, logistica, produzione e controllo qualità. Una parte della quale è già stata trasferita a Fürth, in Germania. 

Il gruppo italiano Beretta, nuovo proprietario della fabbrica, ha spiegato che i licenziamenti sono dovuti alle cifre rosse. Insomma: «motivi economici». Ma non tutti i dipendenti vengono allontanati direttamente: alcuni vengono “invitati” a cercare un nuovo lavoro di propria iniziativa. L'obiettivo è quello di evitare licenziamenti di massa, e quindi un piano sociale con i sindacati al momento della chiusura della fabbrica.

Il governo svizzero è da tempo preoccupato per la situazione dello stabilimento di Thun. Di proprietà della Confederazione fino al 2022, l'ex filiale Ruag naviga da anni in un mare in burrasca. Nell'ottobre 2024, SwissP Defence ha lanciato l'allarme, avvertendo che l’azienda, che impiega circa 350 persone, è sull’orlo di un precipizio. 

Alla base delle difficoltà della fabbrica c’è però la guerra in Ucraina. Ergo: i vincoli sull’esportazione di materiale bellico della Confederazione hanno spinto molti paesi a orientarsi verso altri siti di produzione. Per compensare le perdite della fabbrica, il Dipartimento della Difesa (DDPS) ha deciso di aumentare gli ordini di munizioni per l'esercito. Una misura che però potrebbe non bastare.

Gli scenari peggiori sembrerebbero ora concretizzarsi. Chiudere i battenti della SwissP Defence potrebbe però compromettere, in un momento già delicato, la stabilità dell’esercito svizzero che dipenderebbe completamente da fornitori stranieri.  

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