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SVIZZERA

Il GSsE chiede la fine dell'esportazione del materiale bellico

Dopo le critiche alla gestione della Ruag, il Gruppo per la Svizzera senza esercito vuole misure drastiche
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Fonte Ats
Il GSsE chiede la fine dell'esportazione del materiale bellico
Dopo le critiche alla gestione della Ruag, il Gruppo per la Svizzera senza esercito vuole misure drastiche
BERNA - Il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) chiede misure drastiche e la fine dell'esportazione di materiale bellico dopo che il Controllo federale delle finanze (CDF) ha criticato la gestione dell'azienda di proprietà della Confederazi...

BERNA - Il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) chiede misure drastiche e la fine dell'esportazione di materiale bellico dopo che il Controllo federale delle finanze (CDF) ha criticato la gestione dell'azienda di proprietà della Confederazione Ruag MRO. Domanda inoltre l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI).

I risultati del rapporto del CDF, resi noti ieri, sono «deludenti, ma non sorprendenti», commenta il GSsE in una nota odierna, nella quale denuncia «un'energia criminale, una mancanza di direzione e di meccanismi di controllo». Per l'organizzazione, Ruag è da tempo su una brutta strada e il documento conferma lo stato desolante dell'impresa.

L'elenco delle carenze, viene sottolineato nel comunicato, è lungo: corruzione, perdite milionarie e gravi problemi di gestione. Nessun'altra società controllata dallo Stato può permettersi una simile cattiva condotta, lamenta il GSsE, secondo cui le raccomandazioni del CDF e le misure adottate sono solo una goccia nell'oceano, data l'entità dei guai.

Il movimento antimilitarista esige che Ruag MRO non sia più autorizzata a svolgere mandati di terzi. Reclama poi un intervento deciso viste le lacune dell'azienda in quanto partner dell'esercito in progetti d'armamento. «Al di fuori di Ruag, c'è una lunga lista di scandali al Dipartimento federale della difesa (DDPS)», rincara la dose il GSsE, stando al quale una CPI deve fare luce sugli eventi.

In tre audit, il CDF ha esaminato la conduzione e la direzione di Ruag MRO, nonché i possibili casi di frode all'interno dell'azienda di armamenti prima della sua scissione, in particolare in relazione ai carri armati Leopard, e la gestione delle scorte. Le conclusioni sono severe e non risparmiano nemmeno la Confederazione e il DDPS nel suo ruolo di proprietario.

Dopo la scissione di Ruag nel 2020, il gruppo ha avuto cinque direttori generali e tre direttori delle finanze. Per il CDF, tali frequenti cambiamenti hanno ostacolato l'istituzione di processi di gestione e di una guida stabile.

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