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GUERRA COMMERCIALE

Con i dazi universali, «gli USA rischiano la recessione». È già caccia al colpevole

Per Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, c'è il rischio di una dura reazione dei partner commerciali.
afp
Fonte ATS ANS
Con i dazi universali, «gli USA rischiano la recessione». È già caccia al colpevole
Per Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, c'è il rischio di una dura reazione dei partner commerciali.
NEW YORK - L'economia americana rischia di scivolare in recessione, con un tasso di disoccupazione al 7%, se dazi universali del 20% dovessero essere imposti dall'amministrazione Trump scatenando una dura reazione dai partner commerciali americani. ...

NEW YORK - L'economia americana rischia di scivolare in recessione, con un tasso di disoccupazione al 7%, se dazi universali del 20% dovessero essere imposti dall'amministrazione Trump scatenando una dura reazione dai partner commerciali americani. È la previsione Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, secondo quanto riporta il Washington Post.

Dipingendo quale potrebbe essere lo scenario peggiore con i dazi universali, Zandi ha spiegato che una loro entrata in vigore nel trimestre in corso potrebbe spingere la disoccupazione al 7,3% agli inizi del 2027, facendo perde più di cinque milioni di posti di lavoro. Il tasso di disoccupati scenderebbe poi vicino al 6% nel 2028.

La Casa Bianca - afferma il Washington Post - ha precisato che nessuna decisione è stata presa e l'ipotesi di dazi del 20% sulla maggior parte delle importazioni è solo una delle opzioni allo studio.

L'amministrazione lavora da settimane sui nuovi dazi che saranno annunciati il 2 aprile, incurante dell'allarme degli economisti, accusati di previsioni simili durante il primo mandato di Donald Trump che si sono poi rivelate false. La convinzione all'interno della Casa Bianca è che i dazi sono necessari per riequilibrare il sistema commerciale globale che ha discriminato gli Stati Uniti per anni.

Il ministro del commercio Usa nel mirino per i dazi
In tutto questo, mentre il D-Day dei dazi di avvicina, all'interno della Casa Bianca è già iniziata la caccia al "responsabile" nel caso le cose dovessero andare male. I riflettori sono tutti puntati su Howard Lutnick, il ministro del commercio e uno dei maggiori sostenitori dei dazi.

Lutnick ha trascorso molto tempo nello Studio Ovale con Donald Trump spingendo il presidente a essere «più aggressivo» sulle tariffe e dandogli «cattivi consigli», riferiscono alcune fonti a Politico, descrivendo il segretario al Tesoro Scott Bessnet come la «voce moderata» al tavolo delle discussioni. La responsabilità - riferiscono le stesse fonti - potrebbe facilmente ricadere su di lui se i dazi si rivelassero un boomerang.

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