Intercettata l'ultima imbarcazione, ma dall'Italia ne salpano altre undici


Intercettata l'ultima nave della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza, tutte le 42 imbarcazioni fermate dalla marina israeliana.
Intercettata l'ultima nave della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza, tutte le 42 imbarcazioni fermate dalla marina israeliana.
GAZA/CATANIA - "Marinette, l'ultima imbarcazione rimasta della Global Sumud Flotilla, è stata intercettata alle 10.29 ora locale, a circa 42,5 miglia nautiche da Gaza". Lo riferisce la Global Sumud Flotilla.
"In 38 ore, le forze navali di occupazione israeliane hanno intercettato illegalmente tutte le nostre 42 imbarcazioni - aggiungono - ciascuna delle quali trasportava aiuti umanitari, volontari e la determinazione di rompere l'assedio illegale di Israele su Gaza. Marinette ha navigato con lo spirito del sumud - fermezza - anche dopo aver visto il destino di 41 imbarcazioni prima di lei".
Poi assicurano: "Questa non è la fine della nostra missione. La nostra determinazione ad affrontare le atrocità di Israele e a schierarci al fianco del popolo palestinese rimane incrollabile".
#BREAKING 🚨
Israeli soldiers have boarded the Marinette of the #GlobalSumudFlotilla and taken the activists captive.
The livestream ended abruptly after a soldier smashed the camera upon boarding. 🚢🇵🇸 pic.twitter.com/mQia5ZklY4
Nuova flotilla partita con 11 barche da Catania e Otranto - Intanto una nuova flotilla, composta da undici barche, è partita dai porti di Catania e di Otranto con prua verso Gaza. Secondo quanto scrive 'La Repubblica', a bordo ci sarebbero quasi un centinaio di persone tra medici, infermieri e giornalisti provenienti da 25 Paesi differenti.
A promuovere questa nuova flotta, secondo il quotidiano, ci sarebbero due organizzazioni, la 'Freedom Flotilla' e la 'Thousand Madleen'.
"Dobbiamo aprire un corridoio umanitario, ma anche umano, noi ci mettiamo i nostri camici - dice Riccardo Corradini, medico chirurgo a bordo che ha già lavorato nella Striscia -. Gaza è l'unico posto al mondo in cui io da medico non posso andare a dare una mano ai miei colleghi, che non solo sono stremati, perché lavorano senza sosta e senza mezzi, ma rischiano la vita ogni giorno perché li ammazzano, li arrestano, li torturano".