Hacker cinesi attivi in tutto il mondo

Lo scorso anno era stato reso noto un attacco alle aziende di telecomunicazioni statunitensi. Ma a quanto pare, non sono state le uniche vittime
WASHINGTON - Gli hacker presumibilmente cinesi, che avevano spiato fornitori di telecomunicazioni negli Stati Uniti, stanno operando in tutto il mondo. L'FBI, la polizia federale americana, ha informato almeno 80 Paesi in cui è stata rilevata attività del gruppo denominato "Salt Typhoon". Una descrizione dettagliata del loro metodo di attacco, comprensiva di dati tecnici, dovrebbe ora aiutare a identificare gli attacchi e proteggere le reti.
Le autorità statunitensi hanno pubblicato l’analisi congiuntamente con partner internazionali, tra cui anche i servizi segreti tedeschi e l’Ufficio federale tedesco per la sicurezza informatica (BSI). Non è stato specificato se il gruppo hacker abbia operato anche in Germania, ma sono stati esplicitamente citati il Regno Unito, il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda.
L’attacco informatico alle aziende di telecomunicazioni statunitensi era stato reso noto lo scorso anno. Secondo l’FBI, i servizi segreti cinesi avrebbero potuto, tra le altre cose, intercettare comunicazioni private di cittadini americani e rintracciarli ovunque nel mondo. Il responsabile della sicurezza informatica dell’FBI, Brett Leatherman, ha dichiarato al Wall Street Journal che gli hacker avevano rubato oltre un milione di dati di connessione e preso di mira chiamate e SMS di più di 100 cittadini americani.
Le autorità statunitensi ritengono che l’attività degli hacker nelle reti sia stata nel frattempo contenuta. Inizialmente, però, non era chiaro se il loro accesso fosse stato completamente interrotto.
Il governo cinese ha respinto tutte le accuse lo scorso anno.