Cavi nel Baltico, tre ufficiali accusati di sabotaggio


La loro petroliera è sospettata di aver danneggiato il cavo elettrico sottomarino EstLink 2.
La loro petroliera è sospettata di aver danneggiato il cavo elettrico sottomarino EstLink 2.
HELSINKI - La procura finlandese ha incriminato il capitano, il primo ufficiale e il secondo ufficiale della petroliera Eagle S, con l'accusa di aver partecipato al sabotaggio di cavi sottomarini nel Mar Baltico alla fine del 2024.
La Eagle S è sospettata di far parte della "flotta fantasma", un termine che indica navi spesso obsolete e scarsamente assicurate che operano sotto bandiera straniera e accusate di essere utilizzate dalla Russia per eludere le sanzioni occidentali trasportando il suo petrolio sottoposto a embargo. I tre membri dell'equipaggio sono accusati di danneggiamento aggravato e ostruzione aggravata delle comunicazioni.
La petroliera è sospettata di aver danneggiato il cavo elettrico sottomarino EstLink 2 e quattro cavi di telecomunicazione che collegano la Finlandia all'Estonia nel Mar Baltico il giorno di Natale del 2024, trascinando l'ancora per 90 km sul fondale marino.
Secondo gli esperti, gli attacchi nel Mar Baltico a infrastrutture energetiche e di comunicazione, fanno parte di una "guerra ibrida" condotta da Mosca contro i paesi occidentali. Una serie di esplosioni sottomarine danneggiarono i gasdotti Nord Stream che trasportano il gas russo in Europa nel settembre 2022, la cui causa non è stata ancora determinata. Finlandia e Svezia hanno abbandonato decenni di non allineamento militare aderendo alla NATO in seguito all'invasione russa dell'Ucraina.