Incidente mortale sulla Pedemontana, chiesti i domiciliari per l'autista. «Era al cellulare»

Gli inquirenti ipotizzano che l'uomo fosse distratto al momento dello schianto che costò la vita a un'insegnante
LOMAZZO - La Procura di Como ha chiesto l'arresto del conducente del pullman che, lo scorso 19 maggio, si schiantò contro un camion lungo la Pedemontana a Lomazzo, in provincia di Como. Sul mezzo erano presenti decine di bambini, molti dei quali rimasero feriti, mentre una delle insegnanti, la 43enne Domenica "Niki" Russo, perse la vita.
La Provincia di Como riferisce che il conducente è già comparso davanti al giudice delle indagini preliminari. I magistrati comaschi - l'incarto è seguito dal procuratore capo Massimo Astori e dal sostituto Simone Pizzotti - hanno chiesto gli arresti domiciliari. Ma come si è arrivati a questa svolta? Gli inquirenti, in queste settimane, sono arrivati a ipotizzare che l'uomo fosse distratto dall'uso del telefono cellulare.
In un primo momento si era parlato di malore, ma è stato lo stesso indagato a negarlo. Eppure le telecamere di videosorveglianza della Pedemontana, che hanno ripreso il momento dello schianto fatale, non davano adito a dubbi: il pullman non aveva minimamente frenato prima di finire addosso al mezzo pesante.
Gli agenti della Polizia stradale di Busto Arsizio, insieme a un perito tecnico, hanno recuperato tutte le telecamere dei portali. Da uno di questi frame si vedrebbe l'autista impegnato con lo smartphone. Da parte sua, la ricostruzione del perito è servita per ricostruire i tempi di utilizzo del telefono cellulare, che risulterebbero compatibili con l'orario dell'incidente. Non solo: il conducente si era rifiutato di fornire ai poliziotti il pin, quando il telefono gli era stato sequestrato. Gli inquirenti l'avevano letto come un tentativo di intralciare le indagini, che ha indotto la Procura comasca a chiedere il provvedimento contro l'uomo. I suoi legali hanno preferito non commentare questi sviluppi con il quotidiano.