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RUSSIA

«Il ministro rimosso si è suicidato»

Roman Starovoit, appena allontanato dal governo russo, sarebbe morto suicida.
Afp
Fonte ats ans / Tass / red
«Il ministro rimosso si è suicidato»
Roman Starovoit, appena allontanato dal governo russo, sarebbe morto suicida.

MOSCA - Roman Starovoit, il ministro dei Trasporti russo rimosso oggi dal presidente Vladimir Putin, si è suicidato, secondo quanto scrive il sito del quotidiano Izvestia.

Secondo quanto riporta più specificatamente la Tass, l'ex ministro 52enne si sarebbe suicidato a Odintsovo (24 km a ovest di Mosca) nella propria auto. Il corpo presentava una ferita da arma da fuoco, così spiega l'ufficiale del Comitato Investigativo della Federazione Russa, Svetlana Petrenko. L'ufficiale ha poi aggiunto che si sta «lavorando sulla scena per stabilire le circostanze dell'incidente», ma ha aggiunto che l'ipotesi principale è allo stato quella del suicidio.

Come detto, Starovoit era stato rimosso dall'incarico con decreto presidenziale questa mattina (7 luglio). Il motivo della decisione di Putin non è stato però indicato. Starovoit era a capo del Ministero dei Trasporti dal maggio 2024.

Già governatore - Starovoit, diventato ministro dei Trasporti nel maggio del 2024, era stato in precedenza per cinque anni governatore della regione di Kursk, parzialmente invasa dalle truppe ucraine a partire dall'agosto dell'anno scorso.

Ipotesi corruzione nel Kursk - Tre mesi fa si era appreso di un'inchiesta per frode relativa agli appalti per la realizzazione di strutture difensive nella regione, cosa che aveva portato all'arresto del successore di Starovoit, Alexei Smirnov.

Quest'ultimo - secondo diverse fonti giornalistiche accreditate - pare avesse successivamente testimoniato contro il suicida. Tutto ciò nell'ambito dell'inchiesta relativa all'appropriazione indebita di oltre un miliardo di rubli.

Infine, Forbes Russia riporta che l'ex Ministro sarebbe morto «più di un giorno fa, presumibilmente nella notte tra sabato e domenica», confermando poi che l'uomo fosse «indagato per il coinvolgimento» nella frode degli appalti nel Kursk.

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