Verso il punto di non ritorno?

L'amministrazione Trump non esclude d'invocare l'Insurrection Act, che darebbe al presidente Trump di ricorrere alla forza militare
LOS ANGELES - «Non abbiamo paura di spingerci oltre. Non abbiamo paura di fare qualcos'altro, se necessario». Sono le parole pronunciate mercoledì dalla procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi. È un chiaro messaggio ai manifestanti, a Los Angeles e nel resto del Paese: l'amministrazione Trump non teme di estendere i suoi poteri legali e non è esclusa l'eventualità d'invocare l'Insurrection Act, che consentirebbe a Donald Trump di ricorrere alla forza militare per stroncare una ribellione sul suolo nazionale.
Definire “insurrezione” ciò che sta accadendo nella metropoli californiana darebbe facoltà al governo di usare poteri speciali, ma sarebbe anche un punto di non ritorno, dopo il coprifuoco e le centinaia di arresti. «Faremo tutto quanto è nelle nostre competenze legali per proteggere le nostre forze dell'ordine e tutti i cittadini della California in questo momento» ha aggiunto Bondi.
I media a stelle strisce raccontano gli eventi anche come uno scontro senza quartiere tra due baluardi degli opposti schieramenti: il presidente Trump da una parte, il governatore Gavin Newsom dall'altra. Il quale ha ricevuto il sostegno attivo della sindaca Karen Bass. La quale, in un'intervista radiofonica rilasciata mercoledì, ha lanciato questo messaggio a Los Angeles: «Siamo una città di immigrati. Siamo orgogliosi della diversità della nostra città. Ed è mio compito, come sindaca di Los Angeles, proteggere tutti gli abitanti, indipendentemente da quando siano arrivati, perché siano venuti o da dove provengano».
Intanto gli uomini della Guardia nazionale sono stati mobilitati dal governatore del Texas in vista delle manifestazioni previste a San Antonio. A New York, invece, le autorità di polizia non ritengono di avere bisogno di aiuto esterni. «Abbiamo la situazione sotto controllo» ha dichiarato la commissaria Jessica Tisch.