Morti di blackout, da chi non ha più avuto il respiratore a chi ha inalato monossido di carbonio

Dalla Spagna arrivano storie tragiche legate al collasso della rete elettrica, a partire da chi non può stare senza dei supporti vitali
ALZIRA/TABOADELA - Il blackout totale che ha interessato anche la Spagna ha fatto alcuni morti, si parla di almeno cinque.
Tra loro, chi ha bisogno di supporti vitali per restare in vita. Due storie tragiche arrivano proprio da chi non ha più potuto respirare: in un caso, una donna non ce l'ha fatta, in un altro, per ripristinare il respiratore, un'intera famiglia ha perso la vita inalando monossido di carbonio a causa de gasi di scarico di un generatore di emergenza a benzina.
Una donna di 46 anni ad Alzira (Valencia) è morta quando il respiratore per l'ossigeno che usava come supporto vitale è rimastaosenza corrente per il collasso della rete elettrica che alle 12:33 ha ieri messo in ginocchio la Spagna. Lo segnala la direzione di polizia della Comunità Valenziana.
Una chiamata alla sala operativa di polizia è arrivata alle 13:00, ma quando gli agenti sono giunti sul posto, la donna, che soffriva una patologia polmonare, non respirava più e le manovre di rianimazione sono state inutili.
Nella cittadina di Taboadela, nel nord-ovest della Spagna, tre membri di una famiglia sono morti per avvelenamento da monossido di carbonio, come riportano il quotidiano regionale La Voz de Galicia e l’agenzia Europa Press, citando fonti della polizia. Le vittime sono una coppia di 81 e 77 anni e il loro figlio di 56 anni. La persona più anziana della famiglia aveva bisogno di un respiratore meccanico. Quando è mancata la corrente, è stato attivato un generatore di emergenza a benzina, i cui gas di scarico si sarebbero diffusi senza essere notati all’interno della casa, provocando la tragedia.