«Dovresti essere espulso». «Ubriacone, stavolta andrai in galera»

Litigio fino all'insulto tra Steve Bannon ed Elon Musk, dopo l'annuncio della fondazione dell'American Party
WASHINGTON - Si alza il livello dello scontro tra Elon Musk e l'entourage di Donald Trump, dopo l'annuncio da parte dell'imprenditore dell'American Party, il movimento che vuole «restituire la libertà» agli statunitensi ma, soprattutto, diventare l'ago della bilancia e, a lungo termine, far allontanare il tycoon dalla Casa Bianca.
Trump pensa che «lanciare un terzo partito è ridicolo e crea confusione» nell'elettorato. L'American Party potrebbe aspirare all'8% dei voti e potrebbe coalizzarsi con quegli esponenti repubblicani apertamente critici con l'attuale amministrazione. Come ad esempio i deputati e senatori che hanno votato contro la “big, beautiful bill” al Congresso. È il caso di Thomas Massie, che ha già ricevuto la promessa di finanziamenti per la campagna elettorale di medio termine proprio da parte di Musk.
C'è anche chi ha trasformato il disaccordo politico in insulto. «Un non americano che fonda il Partito Americano. Caro mio, tu non sei americano, sei sudafricano. Dovresti essere espulso» è l'attacco di Steve Bannon, l'ideologo del trumpismo. La replica del tecnocrate è stata ancora più pesante: «Ciccione, ubriacone, maiale: stavolta andrai in galera e ci resterai a lungo: devi pagare per una vita di crimini».
A toccare un punto chiave è stato invece il segretario al Tesoro Scott Bessent. «Io credo che i vari consigli d’amministrazione delle sue aziende volevano che lui tornasse al lavoro e le gestisse in prima persona. Nessuno è bravo come lui, a gestire quelle aziende. Per questo immagino che non abbiano gradito l’annuncio (della fondazione del partito, ndr), e lo incoraggeranno a focalizzare la sua attenzione sul lavoro d’imprenditore, non sulla politica».
Anche i mercati finanziari pensano che sia meglio per Musk concentrarsi sulla sua galassia di aziende. Nelle contrattazioni pre-mercato le azioni di Tesla hanno perso oltre il 7% del loro valore, con una perdita stimata di circa 70 miliardi di dollari (55,8 miliardi di franchi svizzeri).