In Bulgaria migliaia in piazza contro l'introduzione euro dal 2026


Le proteste sono state organizzate dai partiti nazionalisti Vazrazhdane ('Rinascita'), Vmro, Velicie ('Grandezza') e da alcune ong.
Le proteste sono state organizzate dai partiti nazionalisti Vazrazhdane ('Rinascita'), Vmro, Velicie ('Grandezza') e da alcune ong.
SOFIA - Migliaia di persone hanno protestato oggi nella capitale bulgara Sofia e in diverse altre grandi città contro l'introduzione dell'euro nel Paese prevista a partire dal 1° gennaio 2026.
Le proteste sono state organizzate dai partiti nazionalisti Vazrazhdane ('Rinascita'), Vmro, Velicie ('Grandezza') e da alcune ong. I manifestanti a Sofia hanno bloccato il centro della città, circondati da una massiccia presenza delle forze dell'ordine. «Non siamo putinisti, non siamo agenti di Mosca, siamo patrioti, vogliamo il referendum», scandivano.
«Il futuro appartiene alle nazioni sovrane», «Non vogliamo l'euro» - alcune delle scritte sui cartelli mostrati dai manifestanti. «Vogliamo salvare il lev bulgaro, vogliamo salvare la libertà della Bulgaria», ha detto nel suo discorso in piazza il leader di Vazrazhdane, Kostadin Kostadinov.
Secondo i sondaggi, la maggior parte dei bulgari ritiene prematuro l'ingresso da gennaio nella zona euro della Bulgaria, il paese più povero dell'Ue, alla quale ha aderito nel 2007. Attualmente un euro è pari a 1,95 lev . «Le proteste di oggi, i sondaggi, l'intero dibattito in corso da oltre un mese dimostrano chiaramente che i bulgari vogliono che la loro voce venga ascoltata», ha commentato il presidente Rumen Radev.
«La democrazia è la mia causa, e ci tengo che la gente venga ascoltata perché soffre in prima persona dell'impennata dei prezzi - ha aggiunto. Il buco nero dell'oligarchia sta assorbendo sempre di più il sistema politico bulgaro ed è in gioco la libertà dei cittadini bulgari di poter contrapporsi a tutti questi processi negativi», ha concluso Radev.
Da parte sua Boyko Borissov, ex premier e leader del partito conservatore Gerb al governo ha puntato il dito contro coloro che vogliono «impaurire la popolazione sostenendo che sarebbe un male se diventassimo come Germania, Belgio o Francia nella zona dell'euro». Il governo di Sofia ha definito l'introduzione dell'euro a partire dal primo gennaio 2026 una sua priorità e ha chiesto alla Banca centrale europea di presentare un rapporto sulla convergenza, che dovrebbe essere annunciato la settimana prossima. L'esecutivo è convinto di aver raggiunto tutti i requisiti necessari per ottenere semaforo verde per l'introduzione dell'euro, e la ritiene una cosa ormai risolta.