L'appello: serve un maggiore sforzo per immunizzare l'intera umanità


Ci saranno «danni collaterali di proporzioni inimmaginabili» se tutto il mondo non sarà vaccinato, si legge su Science
Ci saranno «danni collaterali di proporzioni inimmaginabili» se tutto il mondo non sarà vaccinato, si legge su Science
LONDRA - Appena il 2,5% della popolazione dei Paesi poveri è vaccinato contro il Sars-CoV-2, serve un maggiore sforzo per vaccinare tutto il mondo: a rilanciare il tema è Science con il suo nuovo editoriale firmato dall'epidemiologo Madhukar Pai dell'università McGill in Canada e Ayoade Olatunbosun-Alakija alla guida dell'African Vaccine Delivery Alliance che sottolineano come la pandemia sia la più grande prova di umanità mai affrontata.
Sforzo di solidarietà - «Sia i cambiamenti climatici che le pandemie - ricordano gli autori - richiedono che i Paesi e le persone agiscano come cittadini globali e vadano oltre il nazionalismo», e se le nazioni sapranno mostrarsi solidali tra loro nella lotta alla pandemia potranno anche offrire un segnale di ottimismo per affrontare la crisi climatica.
I danni collaterali - Gli autori ricordano che l'iniqua distribuzione dei vaccini, il 66% delle persone dei Paesi ricchi è vaccinata contro il solo 2,5% dei Paesi poveri, è la più grande minaccia per la vittoria contro Covid-19: «Se il mondo non affronterà questa iniquità, tutti i Paesi dovranno affrontare danni collaterali di proporzioni inimmaginabili».
Oltre alle vittime dirette, la pandemia ha interrotto - in particolare nei Paesi poveri - molti dei sistemi sanitari di base tanto da poter far fallire gli sforzi fatti finora contra Hiv, poliomielite, morbillo e tubercolosi e rischia di rendere impossibile anche terapie contro patologie non trasmissibili come cancro e salute mentale.
«Il più grande banco di prova delle capacità umane» - «La pandemia di Covid-19 è il più grande banco di prova delle capacità umane di come possa pensare e agire come umanità. Per superare il test - aggiungo i due autori - le nazioni ricche devono fermare l'accumulo di vaccini, ridistribuire immediatamente i vaccini in eccedenza, rispettare i loro impegni al programma Covax, sostenere la rinuncia agli aspetti legati al commercio dei diritti di proprietà intellettuale (Trips) e dare mandato alle aziende farmaceutiche di trasferire il know-how».
«Vaccinare il mondo - concludono - è la migliore speranza per porre fine a questa crisi globale e per assicurarsi che il mondo sia di nuovo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Porre fine alla pandemia ripristinerà la nostra fede nell'umanità e ci preparerà ad affrontare la prova definitiva: la crisi climatica».