AirPods Pro 3: silenzio assoluto e un o(re)cchio alla salute



Abbiamo appena trascorso una settimana con le nuove cuffiette bianche di Apple. Vale davvero la pena effettuare l'upgrade? Scopriamolo assieme.
Abbiamo appena trascorso una settimana con le nuove cuffiette bianche di Apple. Vale davvero la pena effettuare l'upgrade? Scopriamolo assieme.
SAVOSA - Da una settimana stiamo testando i nuovi prodotti Apple e, se per quanto riguarda l’iPhone 17 Pro e l’iPhone Air ci servono ancora un paio di giorni per finalizzare la nostra recensione mentre, per quanto riguarda la nuova Serie 11 degli smartwatch e la terza generazione delle cuffiette Pro, siamo pronti a dirvi la nostra.
Il primo impatto con le AirPods Pro 3
Tra tutti i prodotti presentati a inizio settembre le nuove AirPods Pro 3 sono la novità che ci ha entusiasmato maggiormente perché, rispetto alla generazione precedente, i miglioramenti sono maggiori e più evidenti. Nell’articolo uscito dopo la presentazione del 9 settembre avevamo scritto che esteticamente le differenze erano poche rispetto al modello presentato tre anni prima.
A uno sguardo poco attento potrebbe davvero sembrare così, ma in realtà le differenze cominciano già a partire dalla custodia. Leggermente più grande offre maggiore autonomia e grazie al nuovo processore U2 permette una localizzazione molto più precisa. Le cuffiette presentano delle nuove “prese d’aria” che migliorano il flusso d’aria attraverso gli auricolari e verso il timpano, fornendo così bassi più profondi e maggiore chiarezza sonora anche alle frequenze medio-alte. Nel complesso le nuove AirPods Pro suonano meglio rispetto al passato.
Questo risultato è frutto anche dei nuovi cuscinetti che sono stati ripensati: sempre in silicone, ma rinforzate con uno strato di schiuma nella parte anteriore. Disponibili in cinque misure si adattano al canale uditivo sigillando meglio l’orecchio interno dall’esterno e, grazie anche a un’approfondita analisi della forma di migliaia di orecchie per definire le geometrie “perfette”, migliora il comfort e la stabilità. Nei nostri test non sono mai cadute, neppure di notte, a differenza delle AirPods Pro 2.
Silenzio, parla Apple
Il vero punto forte di questa generazione di AirPods Pro è però la cancellazione dei rumori. Una volta indossate e attivata la cancellazione del rumore è calato il silenzio. È stato come se ci avessero avvolto la testa in una pesante tenda perché il cantiere difronte casa, con tanto di ruspa al lavoro, è svanito nel nulla. Poco dopo ci siamo usciti sul terrazzo con anche le AirPods Pro 2 per confrontare le due generazioni.
Apple dichiara che questa generazione di ANC è due volte più efficiente rispetto alla scorsa, non siamo in grado di dirvi se sia davvero così, ma la differenza è incredibile.
Grazie ai nuovi microfoni migliorano anche le modalità trasparenza e adattiva, così come l’audio durante le telefonate, ma in questi ambiti i progressi ci sono sembrati meno evidenti.
Il battito del cuore
Un’altra importante novità è il sensore per misurare il battito cardiaco. Con questa aggiunta non è più indispensabile avere un altro dispositivo (Apple Watch o altro) per misurare il proprio sforzo mentre ci si allena. In questi sette giorni abbiamo provato diversi tipi di allenamenti tra gli oltre 50 proposti da Fitness+. Apple afferma che la combinazione di orologio e auricolari migliora la misurazione permettendo di usare il dispositivo che momento per momento garantisce più precisione.
Nei nostri test abbiamo alternato auricolari e orologio, usandoli anche contemporaneamente; il tutto senza registrare significative variazioni nella misurazione del battito cardiaco. Il sensore si è rivelato molto utile anche quando si va a letto: rileva quando ci addormentiamo e può interrompere la riproduzione di podcast o audiolibri e, in aggiunta a ciò inviando i dati sulla frequenza cardiaca all’iPhone contribuiscono alla misurazione della qualità del sonno. In posizione supina gli auricolari sono comodi, mentre di lato tendono a infastidire.
Al risveglio, però, le cuffie sono ancora nelle orecchie e non bisogna cercarle nel letto o sotto il letto.
Per mettere alla prova la certificazione IP57 abbiamo testato le AirPods Pro 3 sotto la doccia confermando da un lato la loro resistenza a spruzzi d’acqua sostenuti e dall’altro la scarsa utilità di un utilizzo in doccia.
Questione di processore
Un possibile limite, soprattutto in prospettiva, riguarda il processore. Apple ha deciso di confermare il processore H2 presente dal 2022 nelle AirPods Pro 2, ma anche nelle più recenti AirPods 4 e Beats Powerbeats Pro 2. Per ora si è rivelato più che adeguato, ma sicuramente un H3 avrebbe rappresentato un’ulteriore novità per un prodotto che, a questo, punto potrebbe non durare tre anni come le AirPods Pro 2.
Per quanto riguarda il prezzo, i 219.- CHF non sono pochi, ma considerando la qualità complessiva ci sembrano un investimento ragionevole anche per chi avesse le AirPods Pro 2 a patto che ne faccia un uso intenso.
Prima di passare ad altro ci sembra doverosa una breve considerazione in merito alla traduzione istantanea. Il supporto per la traduzione in italiano dovrebbe arrivare entro fine anno, ma al momento è già disponibile con la versione Beta per gli sviluppatori. L’abbiamo provata e sebbene non ci sia sembrata ancora perfetta il potenziale è evidente sia per la sua facilità d’uso, che per l’evidente utilità.