Cerca e trova immobili
CANTONE

L'enigma dei "Mille fiori": fragilità o forza?

Il primo singolo ufficiale di Manillac nasce da una ferita personale, ma «non volevo raccontare in modo diretto quel dolore»
boanerghes/Manillac
Manillac
L'enigma dei "Mille fiori": fragilità o forza?
Il primo singolo ufficiale di Manillac nasce da una ferita personale, ma «non volevo raccontare in modo diretto quel dolore»

BRISSAGO - "Mille fiori" è il titolo del primo singolo ufficiale di Manillac, giovane artista ticinese che per questa avventura si è affidata all'etichetta indipendente ticinese boanerghes. A dire la verità, di Manillac avevamo già sentito parlare qualche tempo fa. «Avevo già scritto e registrato altri due brani, a cui sono legata e che fanno parte del mio percorso» spiega. «“Mille Fiori”, però, segna un passaggio diverso: è nato senza pressioni esterne, con l’unico desiderio di esprimere me stessa. Per questo lo sento come il mio vero debutto, il primo pezzo che mi rappresenta pienamente».

La ricerca di autenticità è la principale spinta della giovane artista e "Mille fiori" è un brano che nasce da una ferita personale. «Rosa dopo rosa / Non c'è più fiore / Solo spine / Che mi tengono dritta» canta Manillac nel ritornello. È una storia di emozioni contrastanti: fragilità e forza, dolore e rinascita, che si cristallizzano in immagini e simboli aperti a molteplici letture. «I “mille fiori” sono un enigma: possono essere fragilità, possono essere rinascita. Dipende da come li guardi. È un invito a interpretare liberamente, a trovare il proprio significato personale», afferma.

Ogni artista è mosso da qualcosa di personale. Nel suo caso, lei ammette di non riuscire a fare le cose «solo perché “si dovrebbero” fare. Ma se qualcosa mi accende dentro, allora non riesco a fermarmi. Ho imparato tanto sbagliando, provando, cadendo. Ogni volta che metto le cuffie e mi avvicino al microfono, però, sento una scintilla».

La voce delicata di Manillac (co-produttrice del brano con kandrax) si muove su sonorità minimali, che accennano alla grande tradizione elettropop francese. L'essenzialità del paesaggio sonoro permette al silenzio e all'intensità emotiva di emergere con la giusta forza. Per ora Manillac non è alla ricerca del suono "perfetto", ma punta a «qualcosa che resti addosso. La mia voce non è addomesticata, ed è proprio così che mi piace: imperfetta, ma sincera».

Cosa verrà, dopo? «Non lo so nemmeno io (ride, ndr). Non sto pianificando un percorso a tavolino. Voglio continuare a scrivere e a registrare, a incontrare persone con cui condividere un’idea di musica onesta. Non cerco il grande palco a ogni costo: cerco solo un linguaggio sincero, capace di raccontare qualcosa che valga la pena ascoltare».

Il brano è disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE