Un tipo non così tanto imprevedibile



Il ritorno di Happy Gilmore è un'operazione nostalgia con un po' di risate e tanti (troppi) ospiti
Il ritorno di Happy Gilmore è un'operazione nostalgia con un po' di risate e tanti (troppi) ospiti
SAVOSA - È il film più visto in Svizzera su Netflix di questi giorni. Non c'è da sorprendersi: "Un tipo imprevedibile 2" ricalca le orme di quello che è diventato un classico della cosiddetta "commedia demenziale" degli anni Novanta. È il film che lanciò Adam Sandler nell'Olimpo di Hollywood e, ancora oggi, il personaggio di Happy Gilmore è tra i più amati della filmografia dell'attore statunitense.
Veniamo al contenuto di questo sequel. Happy Gilmore non gioca più a golf, dopo che con uno dei suoi leggendari drive (questo è l'unico spoiler, promesso) ha ucciso la moglie Virginia (Julie Bowen). Deve quindi pensare al sostentamento dei suoi cinque figli, ma il senso di colpa e il dolore lo hanno trasformato in un alcolista. A dare la scossa al suo declino è la necessità di trovare una forte somma di denaro per mandare la talentuosa figlia Vienna a una scuola di danza a Parigi. Nonostante l'iniziale reticenza, c'è per Happy un unico modo per guadagnare tanti soldi e in poco tempo: il golf.
Il suo ritorno sui green è inizialmente disastroso, ma poi - come nella migliore tradizione del cinema americano - l'impegno viene premiato e il suo talento ritorna a galla. Happy Gilmore si trova addirittura a dover essere colui che salva il golf tradizionale dalla sfida di una nuova, grottesca versione di questo sport, proposta da un ricco imprenditore senza scrupoli.
Ci sono tanti, troppi camei e richiami al mondo dello sport a stelle e strisce, che diventano difficili da apprezzare per il pubblico internazionale. Bene la presenza di star del golf contemporaneo nei panni di loro stessi, come Rory McIllroy, Scottie Scheffler, Bryson DeChambeau e così via. Ci sono anche molte vecchie glorie, su tutte Jack Nicklaus e John Daly, che addirittura vive a casa di Gilmore. Ci sono poi anche svariati opinionisti e podcaster, non così noti a queste latitudini.
Sandler ha poi voluto accanto a sé tutti i suoi "fedelissimi": Steve Buscemi, Rob Schneider e ovviamente Ben Stiller, che riprende il ruolo del primo film. Ma ci sono anche Margaret Qualley, Jon Lovitz, Post Malone, Travis Kelce (star del football e fidanzato di Taylor Swift) e perfino Eminem. Un grosso ruolo è stato affidato al rapper e cantautore portoricano Bad Bunny. E poi c'è quella manciata di minuti che la sceneggiatura ha riservato a Julie Bowen.
In definitiva, è un altro film di Sandler per la piattaforma che ottiene molto e non vale così tanto, come i campioni d'incassi "Murder Mystery". Peccato, perché negli ultimi anni il 58enne si è fatto molto apprezzare con titoli come "Hustle" e "Diamanti grezzi". Ma, con le nuove gesta di Happy Gilmore, siamo comunque lontani da quegli anni in cui era veleno per il box office.
"Un tipo imprevedibile 2" è abbastanza divertente, soprattutto se legato al film del 1996. È stata compiuta una vera e propria operazione nostalgia, ripescando situazioni e personaggi di quel film e inserendoli nel nuovo contesto. Si ride come si rideva negli anni Novanta: a volte sguaiatamente, altre volte gratuitamente. Funziona se guardato insieme all'originale - che, non a caso, è il secondo film più visto in Svizzera, sempre su Netflix.