Energia: AES sostiene l’accordo con l’UE ma boccia il piano svizzero di attuazione

Le aziende elettriche svizzere chiedono una regolamentazione più snella e meno onerosa per il mercato.
AARAU - L’Associazione svizzera delle aziende elettriche (AES) approva l’accordo sull’energia elettrica con l’Unione Europea, ma respinge con decisione il progetto di attuazione elaborato dal Consiglio federale. L’associazione chiede una revisione “profonda” del testo, giudicato troppo complesso e oneroso, e invita a eliminare il cosiddetto Swiss Finish, ossia gli obblighi aggiuntivi rispetto alle regole europee.
Secondo l’AES, l’accordo con Bruxelles rappresenta “una pietra miliare” per la sicurezza dell’approvvigionamento: la Svizzera verrebbe pienamente integrata nel mercato energetico europeo, ottenendo accesso alle piattaforme comuni e rafforzando la cooperazione per la stabilità della rete. “In questo modo – ha spiegato il presidente Martin Schwab – il Paese potrà tornare a svolgere un ruolo centrale nel sistema energetico europeo e garantire maggiore sicurezza, in particolare durante l’inverno”.
Tuttavia, l’associazione avverte che l’attuazione nazionale, così com’è formulata, “manca l’obiettivo dell’apertura del mercato” e rischia di generare costi inutili per imprese e consumatori. AES chiede dunque una regolamentazione più snella, praticabile e in linea con il mercato, evitando ulteriori vincoli sulla produzione e sulla fornitura.
Tra i punti critici, l’associazione segnala anche il modello di approvvigionamento di base proposto dal Consiglio federale, giudicato “troppo rigido e costoso”. Secondo AES, la fornitura standard dovrebbe essere semplice, affidabile e orientata al mercato, con un prezzo fisso annuale che protegga gli utenti dalle oscillazioni. “Le prescrizioni federali sulla qualità dell’energia elettrica rendono tutto più caro e non portano alcun beneficio reale”, ha affermato il direttore Michael Frank.
L’AES intende presentare entro la fine di ottobre le proprie proposte di revisione, mettendo a disposizione del governo federale competenze tecniche e soluzioni operative. Solo dopo le consultazioni parlamentari l’associazione valuterà se sostenere il pacchetto complessivo.