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Lo shutdown è servito. E ora?

Il governo federale degli Stati Uniti è stato "spento". Quanto potrà durare la situazione? Quanti impiegati federali saranno coinvolti? L'impasse non è di facile soluzione
AFP whitehouse.gov
Fonte red
Lo shutdown è servito. E ora?
Il governo federale degli Stati Uniti è stato "spento". Quanto potrà durare la situazione? Quanti impiegati federali saranno coinvolti? L'impasse non è di facile soluzione

WASHINGTON D.C. - Per la prima volta negli ultimi sette anni, gli Stati Uniti sono ufficialmente nello stato di shutdown. Le attività amministrative federali sono quindi del tutto congelate perché il Congresso non è riuscito a trovare l'intesa sulla legge di bilancio. Quello in corso è il terzo blocco che si verifica durante una presidenza di Donald Trump, che nel 2018 fu sfondo dello shutdown più lungo nella storia statunitense: ben 35 giorni, tra il 22 dicembre 2018 e il 25 gennaio successivo. Quanto potrà durare quello attuale? Quante impiegati federali saranno coinvolti? Ma soprattutto: cosa succede ora?

L'impasse, lo diciamo subito, è netta. Il Congresso non è stato infatti in grado di dare luce verde a nessuna delle dodici "appropriations bills", le leggi che consentono di stanziare i finanziamenti per i vari settori dell'amministrazione federale. Il blocco interessa tutte quelle attività che non sono considerate essenziali. Questo significa chiusura temporanea di gran parte dei servizi e congedo forzato per centinaia di migliaia di dipendenti pubblici (perché, lo ricordiamo, il governo federale degli Stati Uniti è il datore di lavoro di circa 3 milioni di cittadini). Secondo le stime del Congressional Budget Office, riportate da Politico, si parla di circa 750mila persone che non timbreranno il cartellino.

Fatta questa, premessa, proviamo a guardare all'orizzonte. Sul tavolo, rispetto al passato, si è aggiunta anche l'eventualità, ventilata dal presidente Trump nelle scorse settimane, di possibili licenziamenti di massa. Una minaccia che, secondo alcuni analisti, poteva inizialmente essere considerata un tentativo di smuovere il fronte Democratico al Campidoglio, ma che ora - come affermato ai microfoni della BBC da Eric Ham, già membro dello staff presso il Congresso americano - assume contorni ben più concreti.

Russel Vought, direttore dell'Ufficio per la gestione e il bilancio, lo ha detto chiaramente solo pochi giorni fa a Fox News: «Abbiamo l'autorità di effettuare cambiamenti permanenti alla burocrazia».

Repubblicani e Democratici ora si puntano il dito contro a vicenda. E i primi lo fanno con il favore del megafono della Casa Bianca, che sul proprio sito - oltre a tracciare in tempo reale, fino ai secondi, la durata dello shutdown in corso - scrive chiaramente che «I Democratici hanno spento il Governo». Al momento, i leader del Congresso non hanno ancora in programma colloqui. E da quanto si legge in queste ore sulle colonne della stampa d'oltreoceano, una soluzione rapida all'impasse sembra tutt'altro che garantita.

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