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ISRAELE

Greta Thunberg è stata espulsa, con lei altri 170 attivisti

Il DFAE smentisce il ministero degli Esteri israeliano: nessuno svizzero è stato rilasciato
X / MINISTERO DEGLI ESTERI ISRAELE
Fonte Ministero degli Esteri israeliano
Greta Thunberg è stata espulsa, con lei altri 170 attivisti
Il DFAE smentisce il ministero degli Esteri israeliano: nessuno svizzero è stato rilasciato

EILAT - Altri 171 attivisti della Global Sumud Flotilla sono stati espulsi da Israele. Tra di loro c'è anche Greta Thunberg.

Il ministero degli Esteri di Tel Aviv ha condiviso delle immagini tramite il proprio account X, nelle quali si vede la giovane svedese - vestita con una tuta grigia e una maglietta bianca - mentre si dirige verso il gate insieme ad altre persone.

Gli espulsi sono cittadini di Grecia, Italia, Francia, Irlanda, Svezia, Polonia, Germania, Bulgaria, Lituania, Austria, Lussemburgo, Finlandia, Danimarca, Slovacchia, Svizzera, Norvegia, Regno Unito, Serbia e Stati Uniti. In merito agli svizzeri c'è un giallo: contattato da Keystone-ATS, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha indicato che nessuno svizzero è stato espulso nella giornata odierna. Dieci cittadini elvetici rimangono quindi incarcerati nella prigione di Ktzi'ot, nel sud dello Stato ebraico.

«Il DFAE continua ad adoperarsi per il loro rimpatrio», ha assicurato un addetto stampa dei servizi di Ignazio Cassis. In totale, 19 attivisti svizzeri facevano parte della flottiglia diretta a Gaza con aiuti umanitari e bloccata al largo della Striscia dalla marina israeliana la scorsa settimana. Nove di essi sono già rientrati nella Confederazione durante il week-end. Al momento sono 138 gli attivisti della Global Sumud Flotilla ancora sotto custodia.

A proposito del rilascio odierno, «tutti i diritti legali dei partecipanti a questa trovata di pubbliche relazioni sono stati e continueranno a essere pienamente rispettati» ha scritto il ministero degli Esteri israeliano, che nega di nuovo le voci secondo cui Thunberg fosse stata maltrattata durante la detenzione. «Le menzogne che stanno diffondendo fanno parte della loro campagna di fake news pianificata in anticipo».

L’unico episodio di violenza verificatosi in questo contesto sarebbe invece da attribuire a un attivista, che è stato accusato di aver morso una donna dello staff medico della prigione di Ktzi'ot.

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