Smotrich "piccona" il piano di Trump: «Un miscuglio indigesto»

Il ministro israeliano definisce un «fallimento diplomatico» la proposta del presidente statunitense per Gaza, che invece piace alla Russia
TEL AVIV - Il piano di Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza è «un clamoroso fallimento diplomatico» per Israele, secondo Bezalel Smotrich, il ministro israeliano di estrema destra che, elencando diverse disposizioni del piano in 20 punti, lo ha definito «un miscuglio indigesto».
In un post su X, Smotrich ha definito il piano «un clamoroso fallimento diplomatico, un chiudere gli occhi e voltare le spalle a tutte le lezioni del 7 ottobre», riferendosi all'attacco di Hamas nel 2023, che ha innescato la guerra di Gaza. «A mio avviso, finirà anche in lacrime. I nostri figli saranno costretti a combattere di nuovo a Gaza», ha aggiunto.
Il sostegno russo - Chi «sostiene e accoglie con favore» il piano di Donald Trump per Gaza è la Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax, spera che il piano «venga realizzato» consentendo una soluzione «pacifica».
Netanyahu non ha accettato lo Stato di Palestina - Nel frattempo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di non aver accettato lo Stato palestinese nei colloqui con il presidente americano Donald Trump. Egli ha poi aggiunto che l'esercito israeliano «rimarrà nella maggior parte di Gaza».
Egli ha poi aggiunto che l'esercito israeliano «rimarrà nella maggior parte di Gaza». «Recupereremo tutti i nostri ostaggi, vivi e in buona salute, mentre Tsahal resterà nella maggior parte della Striscia di Gaza», ha detto Netanyahu in un video pubblicato oggi sul suo profilo Telegram, nonostante ieri alla Casa Bianca avesse pubblicamente dato il suo sostegno al piano di Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza che prevede, tra l'altro, il ritiro graduale dell'Idf e il dispiegamento di una «forza di stabilizzazione internazionale».
«Ci viene detto: dovete accettare le condizioni di Hamas. L'esercito deve ritirarsi e Hamas può rafforzarsi, controllare la Striscia... No, no, non funziona così», ha aggiunto Netanyahu.