La Flotilla ha rifiutato l'opzione Cipro

Alle 15 si è tenuta una "conferenza stampa di emergenza" sulla possibile intensificazione degli attacchi da parte di Israele
GAZA - La delegazione italiana del Global Mouvement to Gaza, a nome del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla comunica alle «autorità italiane di non accettare la proposta ricevuta ieri su una possibile deviazione degli aiuti in direzione Cipro, per poi farli arrivare a Gaza con il coinvolgimento del patriarcato latino di Gerusalemme».
«La nostra missione - sottolineano - rimane fedele al suo obiettivo originario di rompere l'assedio illegale e consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza, vittima di genocidio e pulizia etnica. Qualsiasi attacco od ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale».
«Qualsiasi attacco od ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale e un atto di sfida all'ordinanza provvisoria della Corte internazionale di giustizia che impone a Israele di facilitare gli aiuti umanitari verso Gaza», sottolineano dalla Flotilla.
«Continuiamo a chiedere al Governo una risposta netta, severa e seria, in linea con il diritto internazionale - viene sottolineato -. Oggi gli attacchi israeliani a Gaza hanno già ucciso un totale di 30 persone. Il recente bombardamento di una abitazione familiare ha ucciso 11 persone tra cui anche bambini. Questa cifra è destinata a salire a fronte delle ultime incursioni dell'esercito israeliano in corso nel campo profughi centrale di Bureij e nel quartiere di Tal al-Hawa, a Gaza City. Dal 7 ottobre 2023 Israele ha ucciso almeno 65'419 persone e ne ha ferite 167'160. Si ritiene che migliaia di altre siano sepolte sotto le macerie".
Intanto la Global Sumud Flotilla ha tenuto una "conferenza stampa di emergenza", alle 15.00 ora svizzera su Zoom, per allertare la comunità internazionale in merito a «informazioni credibili di intelligence che indicano che è probabile che Israele intensifichi gli attacchi violenti contro la flottiglia entro le prossime 48 ore, utilizzando potenzialmente armi che potrebbero affondare, ferire e/o uccidere i partecipanti».
I vertici del movimento hanno confermato lo scopo della missione, che è quella di «aprire un corridoio umanitario» rompendo così il blocco navale, e invitato la comunità internazionale a fare pressione sul governo israeliano affinché rispetti il diritto internazionale; inoltre hanno rinnovato l'appello a tutte le persone scese in piazza in questi giorni a continuare a sostenere da terra la missione e di non abbassare la guardia.
Nella conferenza stampa sono intervenuti anche i portavoce di varie organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani, ribadendo che il genocidio di Gaza va fermato e chiedendo un intervento più deciso da parte dell'ONU.
In collegamento video anche il nipote di Nelson Mandela, Nkosi Zwelivelile Mandela, presente su un'imbarcazione della flotta: «Israele non ci intimidirà. Non fermeremo i nostri sforzi fino a che non si ferma il genocidio» ha affermato.