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Omicidio Kirk, il sospettato «non collabora. Ha una ideologia di sinistra»

Emergono nuovi dettagli sul 22enne fermato per la morte dell'attivista. «Frequentava luoghi oscuri sul web e giocava molto ai videogiochi»
Fbi
Fonte ATS
Omicidio Kirk, il sospettato «non collabora. Ha una ideologia di sinistra»
Emergono nuovi dettagli sul 22enne fermato per la morte dell'attivista. «Frequentava luoghi oscuri sul web e giocava molto ai videogiochi»

WASHINGTON - Il principale sospettato per lo sparo mortale contro Charlie Kirk, noto sostenitore di Trump, non sta collaborando con le autorità, secondo quanto dichiarato dallo Stato dello Utah.

«Il sospettato finora non ha collaborato», ha affermato il governatore Spencer Cox durante il programma televisivo "Meet the Press" su NBC News.

Nuovi dettagli: «Ideologia di sinistra» - Il sospettato, secondo i media statunitensi, si chiama Tyler Robinson, ha 22 anni ed è cresciuto in una famiglia conservatrice, anche se la sua ideologia personale sarebbe differente. «C’era chiaramente un’ideologia di sinistra in questo attentatore», ha detto il governatore Cox.

Subito dopo la morte di Kirk, anche Donald Trump aveva criticato i «radicali di sinistra».

Cox ha aggiunto che si stanno raccogliendo informazioni dalla famiglia e dal circolo di conoscenti dell’aggressore. Il governatore ha citato in particolare una persona, il «fidanzato» del sospettato, che si troverebbe in fase di transizione da uomo a donna. Questa persona, collaborativa con le autorità, si sarebbe detta «scioccata» e avrebbe negato qualsiasi coinvolgimento.

Cox: il sospettato frequentava «luoghi oscuri» su Internet - Secondo Cox, il giovane sospettato frequentava ambienti oscuri sul web e passava molto tempo a giocare online. Alla domanda se i social media avessero avuto un ruolo diretto nell'attentato, Cox ha risposto: «Credo che i social abbiano avuto un ruolo diretto in ogni singolo attentato o tentato attentato negli ultimi cinque o sei anni».

L’organizzazione fondata da Kirk, Turning Point USA, ha annunciato una cerimonia commemorativa per domenica 21 settembre in uno stadio sportivo nei pressi di Phoenix, in Arizona. Lo stadio ha una capienza di oltre 60.000 posti.

Cerimonia commemorativa in uno stadio - Non è ancora noto se parteciperanno anche rappresentanti del governo USA. Non ci sono informazioni nemmeno sui funerali ufficiali. Il presidente Trump ha comunque dichiarato l’intenzione di partecipare. La prossima settimana, però, sarà in visita di Stato a Londra per diversi giorni.

Fiori e lettere sul luogo dell’attentato - Durante il fine settimana, molte persone si sono recate sul luogo dell’attentato per lasciare fiori e messaggi.

Secondo le autorità locali, si tratta di un attentato politico. Sia Trump che lo Stato dello Utah hanno espresso sostegno alla pena di morte per il colpevole.

Charlie Kirk era una delle figure di spicco del movimento “Make America Great Again” e sostenitore di Trump durante la sua campagna elettorale.

Ulteriori sviluppi attesi a breve - All’inizio della settimana sono attese nuove informazioni ufficiali. Lo Utah ha già annunciato la preparazione dei documenti per l’incriminazione. Nei prossimi giorni, il direttore dell’FBI, Kash Patel, verrà ascoltato da una commissione del Congresso a Washington, e anche le indagini su questo caso saranno discusse.

La soffiata decisiva è arrivata dalla famiglia - Secondo fonti ufficiali, la soffiata che ha portato all’arresto è arrivata da un membro della famiglia del sospettato, che si sarebbe rivolto a un amico di famiglia. Questo ha poi informato l’ufficio dello sceriffo, rivelando che il sospettato aveva confessato o lasciato intendere di essere l’autore della sparatoria.

La rete CNN ha riferito che il padre del sospettato avrebbe riconosciuto il figlio nelle foto segnaletiche diffuse alla stampa.

Avvertimento del governo USA agli stranieri - Nel frattempo, aumentano i casi di sanzioni lavorative per chi ha espresso opinioni negative su Kirk. I media USA riportano, ad esempio, il caso di un dipendente licenziato da una catena di articoli per ufficio per essersi rifiutato di stampare volantini per una veglia commemorativa.

Il governatore del Texas, Greg Abbott, ha annunciato che l’autorità scolastica statale sta indagando su insegnanti e personale che avrebbero pubblicato contenuti inappropriati sui social.

Già nei giorni scorsi, il Dipartimento di Stato aveva minacciato conseguenze per gli stranieri che giustificano la violenza online. Il vice-segretario di Stato, Christopher Landau, aveva scritto su X (ex Twitter), senza menzionare Kirk, che era «indignato» per il fatto che alcuni utenti giustificassero o minimizzassero l’attacco.

Ha inoltre chiesto agli utenti di segnalare i commenti di stranieri, in modo che il ministero possa «proteggere il popolo americano». Tuttavia, non ha fornito esempi concreti o prove di presunti comportamenti violenti da parte di stranieri.

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