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STATI UNITI/UCRAINA

Per l'assassino di Iryna, Trump chiede la «pena di morte»

Iryna Zarutska, rifugiata ucraina di 23 anni, uccisa senza motivo su un vagone della metro a Charlotte: shock negli Stati Uniti.
JamesFuneral
Per l'assassino di Iryna, Trump chiede la «pena di morte»
Iryna Zarutska, rifugiata ucraina di 23 anni, uccisa senza motivo su un vagone della metro a Charlotte: shock negli Stati Uniti.

CHARLOTTE - Aveva lasciato Kiev nell’agosto del 2022 insieme a mamma, fratello e sorella. A soli 20 anni Iryna Zarutska, laureata in Arte e Restauro al Synergy College in Ucraina, sceglie di vivere e di avere un futuro, lontana da droni, bombe e sangue. Amava gli animali e sognava di diventare veterinaria. Con la sua famiglia raggiunge così gli Stati Uniti e a Charlotte, nel North Carolina, inizia la sua nuova vita con lo status di rifugiata. Studia al Rowan-Cabarrus Community College, lavora, impara a guidare la macchina.

Nel suo necrologio, che troviamo online sul sito dell'agenzia funebre, la famiglia ricorda il suo «sorriso radioso», e racconta di lei che aveva «imparato a parlare fluentemente l'inglese in brevissimo tempo» e che «era più felice quando era circondata» dagli affetti più cari. Sì, il necrologio. Perché Iryna viene uccisa la sera del 22 agosto del 2025, mentre si trova seduta sulla metro della linea blu, senza un motivo. Indossa ancora il cappellino della pizzeria dove aveva appena finito di lavorare, per contribuire al sostentamento della sua famiglia. Non sa che dietro di lei è seduto il suo killer: felpa rossa, cappuccio sulla testa.

Sono circa le 22.00/22.30 quando viene accoltellata alle spalle dal senzatetto 34enne, con precedenti penali per rapina, furto e violazione di domicilio, e che - secondo quanto dichiarerà la famiglia dell'uomo - «soffriva di schizofrenia, allucinazioni e paranoia». La 23enne, arrivata dall'Ucraina per mettersi alle spalle le atrocità della guerra, muore invece così, senza un motivo e per le ferite riportate su quel vagone della Charlotte Light Rail. Un video, registrato dalle telecamere del treno, riprende ogni istante del delitto, per il quale ieri su Truth Trump ha invocato la «pena di morte», aggiungendo che «non ci può essere altra opzione» e definendo il presunto assassino un «animale», che «dovrebbe ricevere un processo "rapido"».

E mentre l'America si interroga sul perché un soggetto a rischio fosse stato messo in libertà, restano negli occhi di milioni di americani le ultime immagini di Iryna che sulla metro, dopo quei fendenti senza un perché, si porta le mani al volto e piange, come una bambina. Ha perso il cappellino, dopo aver guardato verso l'alto i colpi che le arrivavano contro. Nessuno tra i passeggeri sembra accorgersi di nulla. È sola, si accascia su quel sedile della metro, per sempre. Il 34enne verrà poi arrestato e ora si trova in attesa di giudizio, non parla. Nei giorni scorsi, sul caso si è espressa la procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, che non ha escluso la possibilità della pena capitale, definendo «orribile» il modo in cui «è morta questa giovane donna».

Oggi, a distanza di settimane, nella pizzeria Zeppedie, dove Iryna lavorava, non si spegne la tenue luce di una candela sempre accesa. «In sua memoria», scrivono i colleghi, come segno di quel «calore, della gentilezza e della luce che ha portato nelle nostre vite ogni singolo giorno». Ma quel che resta, alla fine di questa triste storia, lo scrive la sua famiglia: «Un vuoto profondo».

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